Salvini alla conquista del Sud. VARANO

Salvini alla conquista del Sud. VARANO

frztn     di ALDO VARANO Matteo Salvini ha annunciato per i prossimi giorni un viaggio al Sud.

Viene ad allacciare contatti. La Lega vuole costruire un nuovo partito, questa volta nazionale. E’ il dipanarsi di una strategia che dovrebbe consentire a Salvini la conquista della leadership del Cdx in Italia, per conto della Lega.

Dietro il progetto ci sono almeno cinque convinzioni:

  1. crisi irreversibile del Cdx di matrice berlusconiana;
  2. assenza, tra gli spezzoni del vecchio Cdx, di una componente capace di proporre una soluzione credibile alla sbandata;
  3. fallimento delle ipotesi della secessione e del federalismo;
  4. necessità di una strategia nazionale per restare a galla e poi valutare le successive mosse.

Ma soprattutto gioca la convinzione 5: nel Mezzogiorno, in Calabria c’è gente con l’anello al naso e non è quindi difficile abbindolarli.

Non è ancora chiaro se Salvini punta a un forte Cdx di minoranza guidato dalla Lega o se è convinto che la sua proposta politica (no all’Europa, no all’euro, ecc) possa diventare maggioranza e governo nel paese.

Ovviamente, in questo quadro, prima di tutto vuol liberare il Sud. Ha avvertito che bisogna togliere le catene alle "energie positive che al Sud ci sono". Parlando alla Vita in diretta (Rai1) ha aggiunto: "Io ce l'ho sempre avuta con la cattiva politica, che per carità c'è anche al Nord. Ma ci sono città stupende del Sud come Palermo, Catania, Taranto, Napoli, Roma, che sono amministrate in maniera devastante”. Animatore di una cultura che per anni ha fatto scrivere sui muri della Padania (?) “forza Vesuvio” e “Forza Etna”, graziosa implorazione ai vulcani meridionali perché eruttassero tanta lava da piallare persone, animali e cose cancellando fisicamente il Sud, Salvini si scopre innamorato di Napoli e Catania che le bocche di fuoco ce le hanno addosso e sono in continua preghiera perché San Gennaro e Sant’Agata blocchino i due giganti.

Qui arrivato, dopo un rapido passaggio sulla malavita (giusto per non inciampare in Belsito, calabrese che nella Lega trafficava quattrini) ha spiegato cos’è per lui lo sviluppo al Sud: “non è fare fabbriche in mezzo al deserto ma valorizzare il patrimonio dei beni culturali e il turismo”. Quindi, niente infrastrutture, messa in sicurezza del territorio, sviluppo agricolo, industriale e tecnologico. Niente modernizzazione e innovazione. Beni culturali e turismo che senza il resto non riescono a fare neanche un passo. Che non voglia creare problemi all’economia del Nord?

Per catturare la simpatia dei meridionali Salvini ha poi perfino risposto all’impegnativa e sofisticata domanda su cosa gli piace di più del Sud. “Adoro la cucina – ha scandito. Le cadenze, la taranta, le lingue". Insomma, tarantella, mandolini e spaghetti con la pummarola ‘ncoppa. C’è sembrato scorgerlo vestito di bianco e la paglietta intesta mentre con gesto generoso lancia una manciata di monetine luccicanti a un branco miserabile di scugnizzi, guaglioni e cotrari che supplicano da dentro i loro stracci l’elemosina per poi lottare furiosamente per prenderne almeno una.