CALABRIA. Morrone Vs Ferro, Graziano si sfila, Nicolò contro Bilardi. E’ il referendum, bellezza!

CALABRIA. Morrone Vs Ferro, Graziano si sfila, Nicolò contro Bilardi. E’ il referendum, bellezza!

alessandro-Nicolò1   di RICCARDO TRIPEPI

- Sfuma l’incontro informare che avrebbe dovuto tenersi tra i capigruppo di minoranza Nicolò, Cannizzaro e Orsomarso e la coordinatrice regionale di Fi Jole Santelli. Troppe incertezze ancora per poter assumere una decisione definitiva. A tenere banco in particolare è la questione relativa al quorum. Proprio mentre gli azzurri stavano incoraggiandosi a proporre la consultazione referendaria in quanto secondo un’interpretazione non sarebbe necessario per il referendum confermativo raggiungere il 50% più uno degli elettori, ieri sarebbe arrivata una doccia fredda.

Incrociando le informazioni fornite dalle Prefetture e le risposte dei tecnici di palazzo, il quorum sarebbe indispensabile proprio perché lo Statuto è stato approvato in doppia lettura dal Consiglio e con la maggioranza qualificata dei due terzi. Insomma l’incertezza è totale, anche perché sarebbe la prima applicazione dell’istituto in Calabria. Nessuna risposta è stata fornita poi in ordine alle spese necessarie per svolgerlo.

Un quadro confuso nel quale sembrano intenzionati a sfilarsi Ennio Morrone e Giuseppe Graziano, dopo le polemiche degli scorsi giorni. Con due firme in meno non ci sarebbero i numeri per presentare la richiesta. Morrone non ha ben tollerato le esternazioni di Wanda Ferro, interpretate come un tentativo di intestarsi l’iniziativa, mentre Graziano non ha mai condiviso l’iniziativa, anche a causa dei costi che le casse regionali dovrebbero sopportare. La doppia defezione finirebbe con l’avere un effetto boomerang sulla tenuta del partito, che pure era uscito rinfrancato dalle ultime elezioni amministrative.

Oltre alle beghe interne, Forza Italia ha adesso aperto un nuovo fronte di scontro con il Nuovo centrodestra, dopo le provocazioni di Bilardi che aveva invitato gli azzurri a presentare le firme e che il suo partito avrebbe votato contro la riforma voluta da Oliverio. A replicargli è stato il capogruppo Alessandro Nicolò. “A volte succede che in politica si pecchi di memoria corta o si cerchi di sparigliare le carte con dichiarazioni in contrasto con i fatti di cui si è stati protagonisti. Onestà intellettuale richiederebbe ben altro atteggiamento! Le affermazioni del senatore Bilardi ci lasciano perplessi e sorpresi. Ricordo al senatore che il gruppo regionale dell’Ncd - così come può riscontrare dai verbali giacenti presso la Segreteria del Consiglio regionale - in Aula ha votato a favore sulla riforma dello Statuto, sia in prima che in seconda lettura, sostenendo le ragioni della proposta formulata dalla maggioranza di centrosinistra presieduta da Oliverio. Dichiarazioni in piena contraddizione con quanto Bilardi ha affermato. Non accettiamo lezioni da nessuno né tantomeno da chi cerca strumentalmente, con artifizi e raggiri, di attaccare Forza Italia. Né accogliamo provocazioni da chi si diletta a dispensare suggerimenti inopportuni peraltro non richiesti”.

Dal fronte Pd, invece, è Giuseppe Aieta a chiedere al centrodestra di fermarsi. «La questione relativa al referendum sulla riforma dello Statuto regionale non è solo una questione formale e giuridica, ma soprattutto una questione che riguarda i costi - circa 8 milioni di euro - che ricadrebbero direttamente sui calabresi».