SCUOLA. Tornano i test Invalsi e riaffiora il disastro Calabria

SCUOLA. Tornano i test Invalsi e riaffiora il disastro Calabria

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Partiti e poi bloccati nel 2020 a causa della pandemia, son tornati quest’anno i test Invalsi. Parliamo dei test in italiano, matematica e inglese (lettura e ascolto) che dal mese scorso hanno iniziato a svolgersi negli istituti aperti per i ragazzi di quinta superiore con l’esito che non sarà comunque vincolante per l’ammissione agli esami di stato al via il prossimo 16 giugno. La prossima tornata di test per le terze classi della scuola media prenderà il via il 7 aprile. Quasi un mese dopo, dal 5 maggio, sarà la volta  delle  seconde e quinte classi  della primaria. Per finire il 10 maggio quando le seconde classi delle superiori svolgeranno i test. L’Invalsi ha predisposto un calendario per far svolgere le prove in modo flessibile che si spinge fin a maggio per consentire appunti a tutti gli studenti di fare in sicurezza i test.

In Calabria il campione è rappresentato da circa 3800 studenti della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado. Le prove Invalsi continuano di anno in anno a restituire il volto di un Paese diviso in due con differenze territoriali in italiano e matematica sempre marcate. Anche gli esiti delle ultime prove 2019 hanno evidenziato che l’istruzione al Sud resta un’emergenza, con una situazione incredibile, diremmo quasi drammatica in particolare per la Calabria. I livelli di assimilazione in Italiano, Matematica e Inglese mostrano differenze marcate nel Paese e le distanze, ancora contenute nella scuola elementare, crescono alle medie e diventano rilevanti nelle superiori.

Ma vediamo come sono andate le prove Invalsi per il 2019 (ripetiamo: l’anno scorso non si sono svolte per la pandemia) per gli studenti della nostra regione.
Fissata la media nazionale a quota 200 punti per tutte le classi, nelle seconde classi della primaria per l’Italiano siamo a 198 punti (cinque in più rispetto al 2019) quartultima fra le regioni d’Italia. Resta una differenza di 13 punti tra la regione con il migliore risultato, l’Umbria, e quella con il peggiore risultato, appunto la Calabria, e uno stacco di 2 punti dalla media nazionale.
Nelle quinte classi della Primaria siamo a 190 punti (2 in meno rispetto alla precedente valutazione nell’anno scorso), ultimo posto nella graduatoria nazionale.
Per la Matematica, sempre alle Elementari, nelle seconda classe, la Calabria risulta con 192 (194 nel 2019) ha il risultato peggiore -8 dalla media nazionale e -23 dalla Basilicata col punteggio più alto.

Stessa situazione nella classe quinta della Primaria, qui i punti sono 186 (192 nel 2019), con un distacco di 14 punti  dalla media nazionale e di 30 dalla Basilicata.
Sempre nella quinta Primaria per l’Inglese (ascolto) il punteggio è di 189,  -11 dalla media nazionale e  -20 dalle Valle d’Aosta. Analoga situazione per i test  relativi alla lettura dove i punti percentuali conseguiti sono 191– 9 dalla media. 
Per la Scuola Media, testata in Italiano nelle classi del terzo anno, le cose peggiorano, il gap continua ad essere imbarazzante. In Italiano siamo ultimi con 186 punti (185 nel 2019), di quattordici punti inferiori alla media nazionale che è sempre di 200. La distanza con le prima regione le Marche è pari a 22 punti.

Ancora peggio in Matematica, con 181 punti (come nel 2019), il  punteggio più basso con una distanza dalla prima,la provincia di Trento, di 32 punti e dalla media di 19.
Riguardo l’Inglese la posizione del campione calabrese è deficitaria con un punteggio di 184 , -16 dalla media ed un distacco di 5 punti  dalla prima.

Non vanno meglio le cose negli ultimi due ambiti testati dall’Invalsi, e cioè la Scuola Superiore. Per le Seconde Classi in Italiano penultimo posto con 189 punti (181 nel 2019), undici in meno rispetto alle media nazionale e una distanza dalla provincia di Trento di 34 punti.
Ultimo posto per la Calabria nel test per gli allievi di quinta solo 182 punti percentuali e un distacco di 37 punti dalla provincia di Trento, prima.
Per le Seconde Classi in Matematica il punteggio è di 184 (penultima posizione con la Sicilia) e un distacco abissale di 40 punti dalla provincia di Trento.
Gli allievi delle Quinte Classi ottengono il punteggio più basso,179, lontani di 21 punti dalla media nazionale e di 45 dalla provincia di Trento.
Non cambia la situazione nella prova di Inglese, la Calabria ottiene il punteggio più basso 177 nell’ascolto e 180 nella lettura, abissale il distacco con Bolzano e Trento.

Dunque è una Italia divisa in due quella che appare nell’ultima fotografia Invalsi della scuola italiana, con le scuole del nord che riescono a mantenere un buon livello degli studenti durante tutto il percorso e le scuole di regioni come la Calabria in cui la metà degli studenti arriva alla maturità con l’insufficienza sia in italiano che matematica ed inglese.
Una Italia che procede a due velocità e che speriamo gli esiti Invalsi 2021 smentiscano.
E’ un dislivello che si intravede già nei primi livelli di scolarità e diventa via via più consistente man mano che si sale ai livelli superiori dalla scuola media vero e proprio buco nero fino al scuola secondaria di secondo grado.

Eppure, emerge in maniera chiara e inequivocabile come, per esempio, la scuola media resta l’anello debole del sistema e che il “buco” diventa una voragine nel biennio delle superiori. Basta correlare questi risultati con il numero di studenti bocciati, la quantità di ragazzi promossi con debiti formativi, il tasso di dispersione scolastica, i risultati negativi dei ragazzi che ripetono per capire la gravità del problema. Per non dire che almeno il 40% degli studenti di terza media esce dall’esame di stato col giudizio di sufficiente che nasconde gravi lacune ed un percorso estremamente inadeguato. E non è un mistero che la maggior parte di questi ragazzi si iscrive agli istituti professionali dove si raggiungono punte notevoli di bocciatura.

Insomma un quadro complessivo che richiede cambiamenti ed in prima battuta un piano di formazione diffuso e efficace legato alla valorizzazione professionale dei docenti. Perché senza di loro è impossibile cambiare il metodo con cui si lavora all’interno della scuola.

Il sistema scolastico in Calabria, e nel Meridione più in generale, appare non solo meno efficace in termini di risultati conseguiti rispetto all’Italia  e al nord, ma anche meno equo: la variabilità dei risultati tra scuole e tra classi nel primo ciclo d’istruzione è consistente così come sono più alte le percentuali di alunni con status socio-economico basso che non raggiungono livelli adeguati nelle prove. Il sistema scolastico è in Calabria non solo meno efficace ma anche meno capace di assicurare agli alunni le stesse opportunità educative.

Assumere allora il tema dell'eleva­mento del grado di istruzione dei nostri giovani e dei nostri ragazzi credo che sia una questione che ha molto a che fare con i programmi di sviluppo di una  regione che vuole superare il proprio ritardo, che vuole fare i conti con le proprie risorse e che vuole mettersi alle spalle  la dimensione assistita dello sviluppo. Credo, quindi, che questa non possa che diventare una priorità fondamentale per la Regione Calabria e degli altri enti territoriali a cascata.

La qualità del sistema di istruzione in Calabria esige ben altro. Perché i risultati Invalsi vedono di continuo, per esempio, migliorare le competenze dei giovani del Nord-Est, collocandosi ai vertici della classifica dei Paesi UE? Questo non ha a che fare di sicuro con le leggi elaborate dal Ministero della P.I. o dal Parlamento. Ha a che fare con il dinamismo, la vitalità e l’impegno di quelle Regioni e di quelle province. Ha a che fare con il capitale sociale e professionale di quelle scuole. E’ anche per questo che la Calabria si trova al fondo delle classifiche.

*già Dirigente tecnico USR Calabria