Dal 5 aprile si sa che il Ministro Giovannini ha trasmesso alle camere il progetto di fattibilità della Salerno-Reggio Calabria ferroviaria. Ne hanno dato conto i giornali, ma il progetto (che dovebbe garantire una reale Alta velocità, quindi capace di eguagliare la velocità che collega, tanto per fare un esempio, Roma a Milano) non è disponibile al pubblico nel sito del Ministero. Le notizie che si hanno sono quelle riportate dai giornali, quelle di un comunicato della Regione Calabria, e quelle dei vari comunicati politici, a partire da quello del Ministro Giovannini.
È difficile commentare un progetto che non c’è, appena sarà disponibile potremo commentarlo nel merito.
La cosa che accomuna pericolosamente tutte le notizie di stampa, però, è una inquietante assenza: nessuna informazione sul tempo di collegamento tra Roma e lo Stretto. Questa assenza lascia di stucco.
In mezzo a dichiarazioni e contro dichiarazioni c’è stata anche quella del Presidente Draghi durante la conferenza stampa del 16 aprile. Anche lui ha detto che ci sarà l’Alta Velocità sulla Salerno Reggio Calabria ma nemmeno una parola sui tempi di percorrenza.
Sembra di rivedere un film già visto. Nel documento connettere l’Italia dell’estate scorsa il Governo voleva far passare per Alta Velocità una cosa che Alta Velocità non era, come oggi riconoscono tutti.
Oggi ci risiamo. Di nuovo squilli di trombe per l’Alta Velocità, ma nessuno, dicasi nessuno, che dice ai cittadini di Calabria e Sicilia quanto tempo si impiegherà con questa linea per andare da Roma allo Stretto.
Si impiegheranno 3 ore? Bene, anzi benissimo, saremo i primi a riconoscere questo grande risultato, e tutto il Paese farà un grande passo in avanti.
Si impiegheranno più di 3 ore? I cittadini di Calabria e Sicilia hanno una lunga conoscenza di chiacchiere romane: il quinto centro siderurgico, gli impianti di Saline,...
Oggi la preoccupazione maggiore è per la credibilità del Presidente Draghi. Presentarsi a Bruxelles dicendo che con il next Generation l’Italia farà l’Alta Velocità nel Sud e poi magari scoprire altro, non sarebbe un buon viatico per tutto il Piano italiano.
Tutti a Bruxelles hanno almeno una calcolatrice:
da Roma a Napoli-Afragola ci sono 200 chilometri e si impiega meno di un’ora;
da Napoli-Afragola allo Stretto ci sono 400 chilometri, quindi due volte un’ora, si devono impiegare meno di 2 ore;
conclusione da Roma a Napoli-Afragola 1 ora, da Napoli-Afragola allo Stretto 2 ore, totale da Roma allo Stretto 1+2= 3ore.
È inutile pensare che a Bruxelles non riescano a fare una moltiplicazione ed una somma.
Siamo abituati all’uso estensivo delle parole. Al loro essere soltanto un flatus voci, per dirla con Roscellino.
Si pensi alla parola “accelerato”: tutti sanno che è il treno (o meglio era) il treno più lento tra tutti i treni in circolazione.
Oppure a quanto accade in Sicilia dove un treno regionale (RV5364) tra Palermo e Messina impiega meno tempo, pur facendo due fermate in più, di un intercity (IC728).
Oppure alla parola “ FrecciaRossa”: in tutta Italia è il treno più veloce, quando arriva in Calabria impiega mezzora in più del FrecciArgento.
Dopo l’accelerato che è il treno più lento, l’intercity che in Sicilia impiega più tempo di un regionale, cosa ci aspetta per l’Alta Velocità Roma-Stretto?
Possibile che nessuno voglia dire ai cittadini calabresi e siciliani quanto tempo si impiegherà?
A chi dobbiamo chiedere? Alla CIA, al KGB? A James Bond? Oppure ad Iron-man?
*Unirc