Non è chiaro cosa debba accadere di piu’ in Calabria per convincere Draghi e Speranza ad intervenire per l’emergenza Covid. Giornali e mezzi di comunicazione ne parlano da settimane con crescente preoccupazione, la gente sta scendendo in piazze varie per protestare, i parlamentari finalmente si sono svegliati e stanno tempestando il premier ed il Ministro della Salute. I contagi intanto crescono, gli ospedali scoppiano, il piano vaccinale e’ in piena confusione. Cosa aspettano? Che accada una strage? E’ incredibile questo silenzio!
Nella mia regione – ha spiegato ieri il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Roberto Occhiuto – gli ospedali, soprattutto quelli ella provincia di Cosenza e soprattutto l’hub di Cosenza è addirittura occupato perché è diventato un enorme ospedale Covid. Sono stati ricoverati pazienti Covid in tutti i reparti, persino in ortopedia. non c’è la possibilità di erogare prestazioni, i posti di terapia intensiva sono finiti, saturati. È una situazione davvero esplosiva. Qualche giorno fa, a margine dell’incontro che abbiamo avuto con Draghi, ho rappresentato questa situazione di emergenza anche al presidente Draghi chiedendo anche a lui di occuparsene personalmente. La sanità in Calabria è commissariata da 12 anni, se ne occupa il governo, ha sempre mandato come commissari generali ma mai commissari che avessero competenze nell’organizzazione della sanità. Oggi la sanità è un disastro. In quest’ultimo anno questi commissari avrebbero portato dotare la regione dei posti letto di terapia intensiva necessari, assumere i medici necessari, invece non p stato fatto nulla, zero. Veramente una situazione drammatica, che dimostra come c’è un problema di contrasto al Covid ma uniformità tra le Regioni. In Calabria di queste cose – ha concluso Roberto Occhiuto – dovrebbe occuparsi il governo, l’assessore alla sanità dovrebbe essere Speranza perché la Calabria è commissariati. Bene, abbiamo chiesto al governo di fare il suo dovere.
I contagi in provincia di Cosenza continuano a salire, così come il numero delle vittime Covid, l’occupazione dei posti letto in Terapia intensiva è superiore alla soglia critica fissata al 30% dal Ministero, siamo oltre la soglia di rischio anche per i reparti di area medica. C’è preoccupazione per il sovraccarico delle strutture ospedaliere. A questo dobbiamo aggiungere la discrepanza, ormai sempre più frequente, tra i dati inviati all’Istituto superiore della Sanità e i bollettini regionali».
«Dati da monitorare – dice il consigliere regionale Carlo Guccione - visto anche quello che è accaduto recentemente in Sicilia dove, secondo l’inchiesta della Procura di Trapani che ha portato anche alle dimissioni dell’assessore alla Sanità, sarebbero stati alterati le cifre sulla pandemia diretti all’Istituto superiore della Sanità condizionando i provvedimenti adottati per il contenimento della diffusione del virus. Non possiamo però, dopo oltre un anno dalla diffusione della pandemia, continuare a rincorrere l’emergenza. Le Usca (Unità speciali di continuità assistenziali), ad esempio, sono presidi fondamentali perché permettono di trattare i pazienti Covid a domicilio evitando così un sovraffollamento dei Pronto soccorso. Ogni Usca deve essere dotata di 4 medici e 4 infermieri ed essere operative 7 giorni su 7, dalle 8.00 alle 20.00. Allo stato attuale, però, mancano 23 medici e 23 infermieri. Le Unità speciali di continuità assistenziali, tra l’altro, sono fondamentali anche per il tracciamento dei contagi che, con l’impennata dei casi, è ormai al collasso».
Sui vaccini basta solo leggere l’articolo del direttore di questa testata per rendersi conto come siamo ben oltre il ridicolo.
E Draghi e Speranza tacciono.