Roma-Villa-Catania e il treno che non c'è (nascosto dalle ferrovie)

Roma-Villa-Catania e il treno che non c'è (nascosto dalle ferrovie)

stretto trasporti

Il più veloce treno tra Roma e Catania, attuale e senza trasbordo, è l’intercity 731 che impiega 9 ore e 59 minuti.
Ci sono due mosse che si possono fare subito e con costo zero, per ridurre di più di 3 ore questo tempo. I siciliani avrebbero finalmente un treno Freccia in Sicilia (dove curiosamente non arriva nessuna Freccia). I calabresi avrebbero, di nuovo, un treno che in 4 ore e mezza (come lo hanno già avuto tra il 2017 e il 2019) collega lo Stretto e la Capitale.

PRIMA MOSSA
Se si decide a Roma di mandare un treno FrecciaArgento in Sicilia, questo treno utilizza la linea Alta Velocità tra Roma e Salerno ed impiega per arrivare a Villa 4 ore e 31 minuti (come il treno, ripetiamolo, Freccia Argento 8352 che ha operato tra il 2017 ed il 2019 (sempre stracarico tanto che ne era stato chiesto un altro ancora) ed è poi, senza spiegazione alcuna, stato soppresso), invece delle 6 ore e 44 che impiega l’intercity tra Roma e Villa.

Questo treno FrecciaArgento poi da Villa a Catania può seguire tutti gli orari dell’intercity: 1 ora e 55 da Villa a Messina per l’attraversamento dello Stretto, e 1 ora e 20 da Messina a Catania (86 chilometri di percorso).
In totale (4 ore e 31, più 1 ora e 55, più 1 ora e 20) uguale 7 ore e 46 cioè oltre due ore in meno, del miglior intercity attualmente in funzione.

Questo risultato si ottiene senza spendere nemmeno un soldo, ma solo decidendo di inviare un Freccia Argento in Sicilia.
I cittadini della Calabria e della Sicilia si chiedono perché questo treno non viene fatto. Eppure tra andata e ritorno si risparmierebbero 4 ore e mezzo, un bel tempo di vita. I senatori e i deputati delle Commissioni Trasporti di Senato e Camera potrebbero chiedere ai capi delle Ferrovie, o al Ministro, spesso ascoltati in Commissione: perché non si fa questo treno? Il presidente Musumeci e il ff Spirlì, perché non chiedono conto alle ferrovie?

SECONDA MOSSA
Se si decide a Roma di mandare un treno FrecciaRossa in Sicilia, questo treno avrebbe subito il risparmio delle 2 ore della prima mossa, ma ne potrebbe avere un altro.

Se si organizza per la Sicilia un treno FrecciaRossa con 4 o 5 carrozze in totale sarebbe lungo circa 100/125 metri. Il FrecciaRossa arrivato a Villa si imbarca sul traghetto per Messina e poi prosegue per Catania. Siccome il traghetto è lungo circa 130 metri, quindi più lungo del treno di cui parliamo, questo FrecciaRossa si può imbarcare in un colpo solo. Cioè non è costretto a fare tutte le manovre che Calabresi e Siciliani ben conoscono: taglio del treno, sali e scendi sul traghetto dei vari pezzi per l’imbarco, altro sali e scendi per lo sbarco, ricongiunzione di tutto il treno, prove di continuità.

L’attraversamento si riduce esattamente di 55 minuti. Quindi il tempo per il Roma- Catania si riduce di 6 ore e 51 minuti. Cioè tutti i siciliani tra andata e ritorno risparmierebbero 6 ore.

Volendo fare i rigorosi i tempi attuali sono: scomposizione treno a Villa 15’, discesa a Villa Marittima 5’, imbarco treno 10’, traghettamento 35’, sbarco a Messina Marittima 15’, posizionamento treno sul marciapiede di Messina Centrale 5’, operazioni di verifica alla stazione di Messina Centrale, 30’.

Eliminando le operazioni prima indicate (compresi i vari sali e scendi) si otterrebbe un tempo complessivo di 1 ora che comprende: sosta treno a Villa 5’, discesa a Villa Marittima 2’, imbarco treno 5’, traghettamento 35’, sbarco a Messina Marittima 5’, posizionamento treno sul marciapiede di Messina Centrale 3’, sosta alla stazione di Messina Centrale 5’. E comunque mantenendo inalterato il tempo di traghettamento di 35’.

PRIMA E SECONDA MOSSA INSIEME
Qualora in un momento di crisi meridionalista e di indigestione di Alta Velocità al Nord, per cui qualche mollica al Sud si può dare, si dovesse scegliere di fare contemporaneamente le due mosse il risparmio complessivo sul tempo attuale sarebbe di 3 ore e 8 minuti.
Consideriamo che le due mosse prevedono: nessuna modifica alle linee ferroviarie ed alle stazioni; utilizzo di treni e navi già disponibili; utilizzo delle invasature attuali, senza alcun intervento a Messina ed a Villa.

Resta aperto il tema dell’attraversamento stabile dello Stretto che non viene affrontato in questa sede e che è problema indipendente e autonomo rispetto a quanto qui proposto.

Il quesito generale, e un po’ inquietante, diventa: perché non si fa un treno Roma-Catania che invece di 10 ore ne impiega 7, e non costa nulla?

La proposta va solo a favore dei cittadini comuni di Calabria e Sicilia. Quelli che non si muovono con biglietti pagati. Quelli che non si possono permettere la spesa dell’aereo. Quelli che si portano dietro le valigie, che -proprio perché non prendono spesso l’aereo- quando ci salgono stanno spesso male.

La proposta va a favore dei turisti italiani e stranieri; va a favore di coloro che continuerebbero a lavorare sul treno, mentre è ben risaputo che è difficile lavorare in aereo; va a favore dei ragazzi che vogliono godersi la Calabria e la Sicilia; va a favore dell’ambiente (il rapporto di inquinamento tra 1 km in aereo e 1 km in treno Alta Velocità è di 50 a 1); va a favore dei lavoratori delle ferrovie perché ci sarebbero più macchinisti, controllori, etc; va a favore delle famiglie con bambini perché è complicato andare in aereo con i piccoli.
Ma tutto questo non è conosciuto, e viene nascosto, alla politica romana.

Abbiamo scritto, con il collega dell’Università di Messina, Massimo Di Gangi, al Ministro Giovannini, ponendo il quesito e le due mosse operative.

*Università di Reggio.