A Reggio padre Spadaro, per discutere il suo libro prefato dal Papa

A Reggio padre Spadaro, per discutere il suo libro prefato dal Papa

Lunedi 19 giugno alle ore 17,30 presso l’Aula Magna del Seminario Pio XI, si terrà un evento di rilievo per la nostra città, sia per il tema trattato che per l’autore. Si tratta di una Tavola rotonda su un libro particolare, dal titolo : Una trama divina, Gesù in controcampo, edito da Marsilio.  La presenza dell’autore,  il gesuita padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica, membro del Board of Directors della Georgetown University, collaboratore di Repubblica e del Fatto Quotidiano, non è scontata, per i molteplici impegni personali, di recente è stato in America, Francia e per ultimo a Taormina, per il celebre Taobuk, che ci ha consentito, dopo una perseverante insistenza, di ottenere una deviazione su Reggio.

Padre Spadaro dialoga con Tonino De Pace, presidente del Circolo del Cinema Zavattini, Sara Di Marco, docente UNIDA, Ida Nucera, giornalista, Giuseppe Licordari, docente, cura un momento di lettura. Tiene le conclusioni, sua Ecc.za Mons. Fortunato Morrone, Arcivescovo di Reggio Calabria Bova. Modera Franco Arcidiaco, giornalista.

Padre Spadaro, segue molto da vicino, nei suoi viaggi  apostolici papa Francesco, il quale ha scritto la bellissima prefazione al libro. Il testo e’ un’immersione nei Vangeli, in particolare quello di Marco, secondo la spiritualità  degli esercizi spirituali di Ignazio di Loyola, che propongono all’esercitante di entrare nella scena, attraverso la “composizione di luogo”, diventando protagonista attivo grazie all’immaginazione e all’uso dei 5 sensi. In esergo è citata la frase dei Depeche Mode, che dice: “Reach out, touch faith, Tendi la mano, tocca la fede”. Un libro che non è un trattato di teologia, anzi si scoprirà come il gesuita si sia spogliato delle vesti di religioso, per farsi prossimo ad un lettore che poco ne sa di testi religiosi. L’autore stupisce il lettore per le connessioni profonde, sorprendenti ed inedite con una lettura cinematografica, come se avesse voluto usare la macchina da presa per cogliere Gesù in controcampo. Un Gesù “inadaptado”, che non si adatta, né si conforma a quanto vorremmo. Duro e esigente, pronto a richiamare i discepoli che non lo capiscono, le folle che lo osannano, ma un minuto dopo, pretendendo l’abracadabra, pronte a girargli le spalle. La trama   della vita è fatta dall’intrecciarsi di fili,  ogni storia umana, anche quella di Gesù è una trama di carne e di relazioni che non può essere addomesticata. No, il Gesù di Spadaro non ci anestetizza, piuttosto tocca dentro e sollecita l’inquietudine della ricerca. Restiamo attratti da chi non si fa mai catturare.  “Gesù, dice p.Spadaro, sfugge tutte le volte, …. sfugge a tutti”.