IL BAMBINO DEL TRAM (per non voltarsi dall’altra parte)

IL BAMBINO DEL TRAM (per non voltarsi dall’altra parte)
IL BAMBINO DEL TRAM (per non voltarsi dall’altra parte)

“Era l’alba del riposo, nel ghetto di Roma.
Ma in quell’alba romana, fremevano i mitra.
Ruggiva il motore dei camion.
Palpitavano le divise dei soldati tedeschi.
Vibravano le mostrine degli ufficiali.

Emanuele si sveglia.
In strada vede sua madre.
I soldati coi mitra la prendono, e un camion la aspetta.
Sua madre.
La portano via.


Grida ora Emanuele.
E grida.
Mentre viene spinto sul camion.
Non smette più di gridare.

E la madre… poi, con un calcio, butta Emanuele giù dal camion.
E ora lui è solo,
e corre
solo fra vicoli e strade
di una città che oggi non vorrebbe svegliarsi.
Corre Emanuele, come non aveva corso mai,
fino al capolinea del tram di Monte Savello.
…”

Il bambino del tram è una storia che si svolge lungo tre giorni, forse sette, forse più, a partire da Sabato 16 Ottobre 1943. È un libro destinato ai bambini a partire da 7 anni, ma è certamente un libro destinato a tutte le età.
È un libro illustrato, con splendide tavole di Isabella Labate, e con i testi adattati da Fausta Orecchio.
Potrebbe, dovrebbe, stare in tutte le librerie, certamente in tutte quelle scolastiche.
Racconta di come i tranvieri romani non si siano voltati dall’altra parte di fronte alla ferocia, e, per differenza, di quelli che si sono voltati.

1023 deportati nel rastrellamento di Roma del 16 Ottobre,
820 morti nelle camere a gas di Auschwitz il 23 Ottobre,
16 soltanto tornati in Italia.

L’albo illustrato della Labate è uno scrigno di immagini, nato dall’incontro dell’autrice con Emanuele Di Porto, e poi dal confronto sui testi con Fausta Orecchio.
Isabella Labate è vincitrice del Premio Andersen 2024 come migliore illustratrice, con la motivazione “Per una costante, rigorosa e appassionata ricerca figurativa. Per un segno di sicura originalità e dalle marcate valenze narrative. Per uno sguardo profondo e ricco di curiosità e umanità che la porta a creare immagini intense e fascinose.”

A 80 anni dal 25 Aprile del 1945 è necessario ricordare i morti e quelli che non si sono voltati dall’altra parte, a rischio della morte.
I nazisti che hanno documentato tutto, non hanno documentato nulla del rastrellamento del ghetto. L’albo illustrato ha quindi una molteplice valenza ed assume, qualora fosse possibile, un valore ancora più importante. È allo stesso tempo romanzo e saggio.
Coniuga per i bambini, e per tutti, i fatti, il racconto dei fatti, e le immagini dei fatti.

Non mancano libri da leggere in questo tragico anniversario a partire da “Se questo è un uomo” di Primo Levi. La grande letteratura del neorealismo ci ha permesso di conoscere la storia importante del Paese. La letteratura che nasce per bambini e ragazzi, permette a tutti di conoscere ancora altro.
Un poco di tempo, fermandoci, è necessario in questo 25 aprile dedicarlo ai morti e a quelli che non si girarono dall’altra parte. Il bambino sul tram può aiutarci.
Isabella Labate, Fausta Orecchio, orecchio acerbo editore

*prof ordinario UniRc