di CETTY GANGEMI -
1) AFFUENDU (Modo di fare frettoloso del reggino. Letteralmente infatti, tale termine viene tradotto con “correndo”. Si usa quando la cosa da fare è abbastanza urgente e richiede una certa tempestività di esecuzione);
2) A MUZZU (Modo di fare usato prevalentemente da chi si cimenta nell’ arte dell’improvvisazione. Letteralmente “a casaccio”, sperando ci sia fortuna nella buona riuscita);
3) A RUNZARI (Modo di fare usato in particolar modo da persone poco attente, distratte, non interessate all’ esito di ciò che ci si sta accingendo a fare. L’arte “runzatoria”, infatti, prevede di fare una determinata cosa alla meno peggio);
4) COMU VENI VENI (Anche in tal caso, in questo modo di fare, non è contemplata la buona riuscita dell’azione ma ci si accontenta del risultato finale, qualunque esso sia);
5) A CAZZ’ I CANI (Espressione un po’ colorita usata anche in altre parti d’Italia, che sta ad indicare una cosa fatta male. Non si capisce,tuttavia, il motivo della similitudine con il membro canino per indicare la malriuscita di una determinata azione);
6) A MINDIFUTTU (Tipico modo di fare usato dal classico riggitano. Letteralmente “alla me ne frego” , indicando lo scarso interesse in ciò che si sta facendo, nell’ esito dello stesso e nelle conseguenze future);
7) A CAPPEDDARA (Modo di fare accostabile al punto precedente, in cui non è contemplato impegno e/o interesse in ciò che si sta facendo. Solitamente si consiglia di fare una cosa “a cappeddara”, quando si vuole aiutare qualcuno particolarmente ansioso nell’accingersi ad un’azione, di non preoccuparsene più di tanto);
8) A MORU MAMMA (Espressione usata per indicare lentezza nell’ esecuzione. Usata prevalentemente per criticare qualcuno);
9) OGGI TU CHIANTU E DUMANI TU SCIUPPU (Anche in tal caso l’espressione indica un rallentamento di movimento/azione. Letteralmente “Oggi lo semino e domani lo raccolgo”, in cui domani è usato ad indicare un futuro molto lontano);
10) I PRESCIA (Come al punto n.1, anche in tal caso si indica il modo di fare frettoloso, che implica velocità di esecuzione. Spesso si aggiunge anche che tal modo di fare porta a una malriuscita dell’azione stessa. Es. “A jatta presciarola faci i jattareddi orbi”, ad indicare appunto che la fretta è cattiva consigliera).