REGGIO. L’iniziativa del Cis su intellettuali e potere, da Teocrito ai social network

REGGIO. L’iniziativa del Cis su intellettuali e potere, da Teocrito ai social network

cis     di STEFANIA VALENTE -

Nella biblioteca del Palazzo della Provincia s’è svolto l' incontro sugli intellettuali e il potere: Teocrito e i sovrani: le astuzie di un poeta di corte", nell'ambito del progetto "Quattro passi...nel mondo antico" fortemente voluto e diretto dalla prof.ssa Maria Quattrone, già dirigente scolastico del liceo classico Tommaso Campanella. Presenti, oltre alla prof.ssa Quattrone, la dottoressa Loreley Rosita Borruto, presidente del Cis della Calabria, che ha introdotto l'incontro, la relatrice prof.ssa Annaida Cammarata e il giornalista Aldo Varano.

L'incontro, promosso dal Centro internazionale degli scrittori della Calabria, si è configurato come un dialogo fra due mondi, l'antico, attraverso l'analisi di alcune poesie di Teocrito, minuziosa e precisa, ad opera della professoressa Cammarata, appassionata conoscitrice del mondo ellenico, e il moderno, attraverso l'intervento di Aldo Varano. I due contributi insieme hanno aiutato a capire il ruolo dell'intellettuale contemporaneo.

Siamo introdotti alla corte del sovrano Tolomeo, presso il quale Teocrito ha vissuto, accompagnati dalle parole della generosa professoressa Cammarata, che non si risparmia sull'eleganza e sulla ricchezza del linguaggio, con un delizioso Vivaldi in sottofondo musicale. Il poeta antico, sottile conoscitore dei meccanismi dell'animo umano, gioca d'astuzia per produrre testi che esaltino la potenza del sovrano elevandolo all'immortalità e alla gloria, senza per questo snaturarsi e perdere l'ispirazione e la coerenza del pensiero e dei sentimenti. Teocrito con astuzia trova abili compromessi tra la sua natura e i desideri del sovrano, tesse nobili componimenti senza perdere di vista l'adulazione del potere. Non era schiavo, semplicemente doveva sopravvivere.

Le frasi recitate in greco, le immagini di una natura perduta proiettate sullo sfondo e i frammenti poetici che risuonano nella sala ci riportano in questa grecia antica che in fondo è un po' la madre di tutti noi abitanti di queste terre. Il clima si modifica, senza però spezzarsi, con l'intervento del direttore Aldo Varano che s’intrattiene sul ruolo dell’intellettuale moderno e sull'evoluzione del concetto di giornalismo con l'avvento dell'era digitale. L'informazione non è più esclusiva dei giornalisti, perchè ogni individuo che possieda una fotocamera e una connessione ad internet agevolmente può trasformarsi in "informatore". E al giornalista moderno rimane il compito di approfondire e commentare, di esprimere opinioni.

Il poeta antico e il giornalista moderno si somigliano: entrambi informano commentando, esprimono opinioni argomentando l'accaduto, portano nelle loro rispettive corti i fatti insieme alle sensazioni che tali fatti possono suscitare.

L'antico e il moderno si incontrano, il vecchio e il nuovo si intrecciano spiegando i loro perchè. La professoressa Cammarata, dopo aver frugato sapientemente trai misteri di Teocrito e le pieghe della società greca che pazientemente distende illuminandoci lo scorrere di quel mondo, ci ricorda che la Grecia antica ci accompagna ogni giorno, i poeti diventano intellettuali e giornalisti: i sovrani non ci sono più, ma il potere esiste e ha bisogno della cultura per alimentarsi.

Il pubblico presente, peraltro numeroso, ha percepito il messaggio contenuto in questo incontro: ieri come oggi come sempre i poeti, gli uomini dotti, i veri intellettuali veicolano il potere della cultura, tentando di non farsi intrappolare dalla cultura del potere.