REGGIO. A CdA ” “Ti ho vista che ridevi” di Lou Palanca

REGGIO. A CdA ” “Ti ho vista che ridevi” di Lou Palanca

lou palanca   di STEFANIA VALENTE -

Sul palco Fabio Cuzzola, uno dei componenti dei Lou Palanca, collettivo di scrittura composto da cinque scrittori calabresi accomunati, oltre che dal forte legame con la propria terra, dall'essere raccoglitori di storie e custodi della memoria collettiva.

Cuzzola presenta il nuovo libro scritto dal collettivo, "Ti ho vista che ridevi", storia di una donna che parte dalla terra natia per vivere l'avventura, o la disgrazia, di un matrimonio per procura con un uomo delle Langhe. E di un figlio che ripercorre i suoi passi, in un percorso di ricerca emozionante e catartico.

Con Antonio Calabró, sul palco Daniela Mazzeo per allargare l'interpretazione con una visione al femminile.

La discussione si apre con una riflessione sulla scuola. Il nostro ospite è un docente di scuola secondaria superiore prima che uno scrittore e gli insegnanti, si sa, portano la scuola ovunque vanno.

La serata si dipana sulla analisi di alcuni passaggi cruciali del libro, dalla quale scaturiscono molte riflessioni forti. La vicenda si svolge negli anni ‘60, quando il desiderio di emancipazione e la voglia di scoprire nuove realtà, e forse anche se stesse e una nuova interiorità, porta le donne calabresi ad emigrare nelle Langhe per sposare questi uomini completamente diversi da loro, e andare a vivere una realtà sconosciuta e alla fine per niente emancipata.

Le "calabrotte", così venivano chiamate queste donne emigranti, spesso, come Dora, protagonista femminile del libro, fuggivano da realtà dolorose di segregazione e pregiudizio, nella speranza di trovare libertà di movimento e di pensiero.

Senza volere svelare la trama del libro, Antonio Calabró, Fabio Cuzzola e Daniela Mazzeo sul palco prendono spunto per riflettere sulla politica devastata ma recuperabile, sulla società corrotta ma ricostruibile, sulla scuola, che ha bisogno di strutture fisiche e morali nuove e forti, sulle donne e sui loro viaggi che diventano sempre percorsi di crescita interiori e sociali, sulla 'ndrangheta, sul comunismo, sull'emigrazione e sul libero mercato, sulla guerra ed il razzismo, sulle storie sconosciute, da raccontare, da portare per il mondo per far scoprire al mondo la bellezza oggettiva della nostra terra raramente riconosciuta.

E la serata, come il viaggio di Dora, che è fisico ma anche interiore,  diventa essa stessa un viaggio, un percorso attraverso gli strappi di questo nostro tempo che meritano di essere ricuciti.

In sottofondo, la musica passa dai Rolling Stones a Peppe Voltarelli. Dallo spazio cosmico, mondiale, alla nostra realtà "piccola" ma non meno importante. Dalle storie, importanti, dolorose, devastanti, alla ricerca interiore che porta sempre all'emancipazione ed alla crescita.

Un forte applauso al nostro ospite, e vi aspettiamo alla prossima.

*foto di elvira alfida costarella