di DANIELA MAZZEO -
Presentata da Antonio Calabrò e accolta da un lungo applauso sale sul palco la scrittrice Katia Colica per presentare il suo ultimo libro: Un altro metro ancora-monologo sul bordo della vita, accompagnata da Antonio Aprile, da sempre suo compagno artistico.
Calabrò l’incalza e s’avvia una lunga e piacevole chiacchierata scandita dalla musica di sottofondo e dalle proiezioni di alcune immagini relative agli argomenti trattati .
“Stare un passo avanti” è una sorta di responsabilità sociale e anche morale, risponde Katia a Calabrò, nella quale si focalizza una indicazione metaforica del libro, senza svelarne o raccontarne la trama.
Non è facile fare da apripista; io ci sono riuscita grazie al supporto e alla presenza costante delle persone che mi vogliono bene. Il suo sguardo ricade sul compagno seduto a fianco Antonio Aprile, che nel prendere la parola racconta del loro modo di collaborare ai numerosi progetti realizzati come due persone che si completano e si migliorano a vicenda.
Si definisce una ”positiva a sua insaputa” Katia e questo arriva ai suoi lettori ed al pubblico, quando parla del suo percorso fatto ad ostacoli ma con lo sguardo sempre diritto verso l’unica porta che apre al cambiamento che è la cultura in tutte le sue forme.
Recentemente conclusosi il suo impegno con il “Globo Teatro Festival”, coglie l’occasione per sottolineare il risveglio della città di Reggio e la partecipazione dei reggini che hanno risposto bene alla sollecitazione. “Dopo anni di buio, la città sembra scuotersi dal torpore, e tutti noi confidiamo in una ripresa veloce; ripresa morale, politica, sociale.”
E’ un passo avanti Katia anche per la sua vocazione all’impegno, per l’attenzione che ripone nelle quotidianità oscure, perché fa luce nelle persone e anche perché riesce ad estrapolarne la bellezza e restituirla in parole al fine di renderla manifesta.
Vogliosa di mettersi in gioco e di cimentarsi in ruoli culturali sempre nuovi, ci riesce bene anche stavolta che sposa l’idea della sceneggiatura. Calabrò cede il palco ai due che mettono in scena un breve sunto del loro prossimo reading; quattro brani, alcuni di repertorio, alcuni inediti, accolti con applausi anche commossi dal pubblico.
Non poteva regalare finale migliore della sua seconda presenza a Calabria d’Autore. La scena si costruisce davanti al pubblico.
Basta un leggio, il basso suonato da Antonio Aprile suo autore musicale e lei interprete appassionata e coinvolta.
Le note vibranti del basso cadenzano il tempo sul quale si susseguono le parole di Katia. Parole che raccontano storie di solitudine, di dolore, di amarezze schiantate; ma rischiarate proprio dall’attenzione che si accende quando vengono sillabate con così tanto trasporto.
Interprete eccellente, Katia Colica fa vivere al pubblico i testi, lo dirige nel viaggio tra le frasi, lo coinvolge emotivamente ed intellettualmente.
L’ultimo brano letto è tratto da un “altro metro ancora- monologo sul bordo della vita.” Non rimane che acquistare il libro per saziare la curiosità. La serata si è conclusa con un lungo e meritato applauso.
*foto di elvira affida costarella