"Riace non possiamo perderla" di Saverio Pazzano

"Riace non possiamo perderla" di Saverio Pazzano
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"Ci sono uomini singolari che nella loro esistenza hanno ragione anche quanto il torto bussa insistentemente alla porta. I grandi uomini spesso hanno questo dono. Mimmo Lucano è uno di loro.
L’idea visionaria di un paese aperto all’accoglienza è una speranza forte e soprattutto tangibile in un’era di frontiere, ideologia della paura e implosione della democrazia. Crediamo che il simbolo Riace sia un punto fermo, tanto lampante nella sua evidenza che troviamo impossibile il confronto con chi ha altre idee (interessi?). Nel riflettere sulla figura di Lucano, ci rivolgiamo a chi condivide con noi orizzonti e speranze. Perché Riace non possiamo perderla.
Per chi Riace l’ha conosciuta e vissuta, anche fuggevolmente, non si tratta affatto di discorsi sopra i massimi sistemi, ma di fatti semplici e concretissimi: vivere insieme al di là delle differenze culturali, religiose, etiche, si può, e non è nemmeno così difficile. La sensazione che ci ha sempre pervasi attraversando il paese è la serenità. Un paese pacificato, dove i problemi trovano sempre un interlocutore e spesso una risposta. Cos’è la Politica se non questo? Riace è uno schiaffo al malgoverno italiano, è un pugno nello stomaco per i professionisti della paura, è addirittura uno smacco per la “sinistra” scivolata altrove in cerca di consensi benpensanti. Riace è la rivoluzione culturale in cammino, niente di meno. Chi la ama, la ama per questo. Chi la odia, la odia proprio per questo.
Ebbene Mimmo Lucano, il padre del modello Riace, ha torto. Ha violato e viola leggi e regolamenti, ha infranto normative, calpestato procedure, ignorato contratti e convenzioni. Certo, nel disporre di denaro pubblico occorre sottostare a vincoli e assicurare trasparenza. E, certo, fondi destinati ad uno scopo non dovrebbero essere spesi per altro. Eccetera eccetera. Ma è davvero così? Crediamo che nel momento in cui la centralità del nostro sguardo scivola dai Principi alle Regole, tutto sia perduto. Non sono le regole a doverci appassionare, e per contro il loro mancato rispetto a farci indignare. Sono i principi la nostra bussola, tanto che quando la legge non è all’altezza dei bisogni, la disobbedienza civile è una sacrosanta necessità. 
Cosa ha fatto Lucano per i valori in cui crediamo? A questo quesito, abbiamo personalmente risposto da tempo: ha snobbato chi è abituato ad essere ossequiato, ha incalzato chi è abituato ad essere pregato, ha scosso tutti noi, ormai rassegnati al “non si può fare niente”. Per questo sta pagando un prezzo molto salato, un attacco costante che colpisce lui per colpire la rivoluzione Riace. Lucano è da tempo al centro di una campagna denigratoria, denigrazione  a “goccia cinese” per infangarne l’aura, per instillare il dubbio che i politici siano tutti uguali. Se è sbagliato lui, di conseguenza, è sbagliato il modello Politico. Nel tempo dei personalismi che hanno distrutto e sfigurato il Paese e sfasciato la sinistra, credono che delegittimare un eroe possa mandare al macero un’idea Politica. Non è così, innanzitutto perché Lucano non è un eroe. È solo un uomo che ha fatto, nel suo ruolo, ciò che qualunque altro essere umano avrebbe dovuto fare: stare in mezzo alle persone e costruire Politica con loro. Gli uomini che agiscono così hanno ragione pure quando sembrano avere torto.
Care amiche e cari amici, sporchiamoci le mani insieme e salviamo Riace. Perché se cade, cadremo tutti."

Saverio Pazzano

Alessio Magro