L’operazione di oggi, che ha visto il coinvolgimento di oltre mille carabinieri, “ci incoraggia ad andare avanti nel nostro impegno di educazione delle coscienze in contesti di ‘ndrangheta, consapevoli di aver bisogno dell’aiuto e dell’impegno di tutti coloro i quali ritengono che la ‘ndrangheta sia il cancro esiziale della Calabria, come la definiva don Italo Calabrò”. Per don Stamile il percorso è “lungo ancora perché si tratta di sradicare quella mentalità mafiosa radicata nel cuore di quei calabresi ai quali la ‘ndrangheta fa comodo e che chiedono favori, comparaggi e ricorrono ancora oggi a queste figure losche e oscure per chiedere loro di fare da padrini e testimoni di nozze”.
Da qui, secondo il referente di Libera, la necessità di una “una vera e propria presa di coscienza anche da parte della politica che ancora oggi, in qualche sua componente si vede collusa con le ‘ndrine”. Ed ecco perché nella giornate di oggi e domani, dal Nord al Sud della Calabria, Libera lancerà un appello ai cittadini, agli imprenditori e alle associazioni per “un impegno maggiore di testimonianza - oltre alla denuncia dei soprusi, in particolare racket e usura - nei confronti di tutta la realtà calabrese”.