Con l'accordo sottoscritto, il ministero dell'Interno si impegna a mettere a disposizione dell'autorita' giudiziaria personale specializzato del Servizio centrale di protezione e della divisione Anticrimine in forze alla questura reggina, sia nella fase dell'esecuzione dei provvedimenti di allontanamento dei minori dal contesto familiare e territoriale sia supportando il lavoro dell'e'quipe dell'amministrazione della giustizia. "Inoltre, il ministero della Giustizia - ha spiegato Orlando - si impegna a garantire la presa in carico di tutti i minori inseriti in contesti di criminalita' organizzata per i quali sia stato emesso un provvedimento di allontanamento dal contesto familiare o territoriale". Naturalmente anche la Regione Calabria dovra' fare la sua parte mettendo a disposizione degli esperti come psicologi, specialisti in neuropsichiatra infantile ed altre figure professionali similari. In pratica l'accordo vuole garantire ai ragazzi provenienti da contesti familiari criminali quindi fortemente a rischio, adeguate tutele per una regolare crescita psico-fisica. Ai giovani delle famiglie di 'ndrangheta che vogliono affrancarsi dalla malavita si vuole assicurare una crescita sana, attraverso la promozione dei valori della legalita' e la valorizzazione delle loro stesse potenzialita', delle loro inclinazioni e capacita'. Tra gli obiettivi, anche un ambizioso programma sperimentale di prevenzione della marginalita' sociale attraverso opportunita' formative, lavorative e ricreative che possano coinvolgere anche il nucleo familiare di appartenenza. Il governatore Mario Oliverio ha ribadito che si tratta "di un intervento di matrice prima di tutto culturale, direcupero sociale, di 'prosciugamento del terreno' sul quale la 'ndrangheta cerca di riprodursi per assicurarsi un futuro, ovvero i suoi stessi figli. Nell'azione di recupero di questi giovani - ha sostenuto il presidente della Regione Calabria - bisogna agirecreando una rete sinergica tra le istituzioni. Bisogna operare per contrastare la poverta' educativa, questo e' il nostro obiettivo". Oliverio ha anche accennato alla problematica riguardante i minori stranieri non accompagnati che, in numero sempre crescente stanno sbarcando sulle coste calabresi. "Anche per questo fenomeno sempre piu' preoccupante - ha fatto notare il governatore - la sinergia istituzionalee' fondamentale". Antonio Marziale, garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Calabria, ha plaudito all'impegno preso dai ministri, dai rappresentanti dei tribunali dei minori e da tutti gli esponenti istituzionali che hanno concorso ad elaborare un intervento che "sicuramente sottrarra' tante giovani vite ad una vita violenta, ad un destino di morte. Solo insieme, con la piena collaborazione di tutti - ha concluso Marziale - si possono raggiungere traguardi importanti che sono esempio di democrazia, giustizia e legalita' e che hanno un valore aggiunto: la finalita' allontanare tante giovani vite dalla 'piovra' del potere criminale". (fonte, redattoresociale)
MINORI. Liberi dalle famiglie di ndrangheta
Con l'accordo sottoscritto, il ministero dell'Interno si impegna a mettere a disposizione dell'autorita' giudiziaria personale specializzato del Servizio centrale di protezione e della divisione Anticrimine in forze alla questura reggina, sia nella fase dell'esecuzione dei provvedimenti di allontanamento dei minori dal contesto familiare e territoriale sia supportando il lavoro dell'e'quipe dell'amministrazione della giustizia. "Inoltre, il ministero della Giustizia - ha spiegato Orlando - si impegna a garantire la presa in carico di tutti i minori inseriti in contesti di criminalita' organizzata per i quali sia stato emesso un provvedimento di allontanamento dal contesto familiare o territoriale". Naturalmente anche la Regione Calabria dovra' fare la sua parte mettendo a disposizione degli esperti come psicologi, specialisti in neuropsichiatra infantile ed altre figure professionali similari. In pratica l'accordo vuole garantire ai ragazzi provenienti da contesti familiari criminali quindi fortemente a rischio, adeguate tutele per una regolare crescita psico-fisica. Ai giovani delle famiglie di 'ndrangheta che vogliono affrancarsi dalla malavita si vuole assicurare una crescita sana, attraverso la promozione dei valori della legalita' e la valorizzazione delle loro stesse potenzialita', delle loro inclinazioni e capacita'. Tra gli obiettivi, anche un ambizioso programma sperimentale di prevenzione della marginalita' sociale attraverso opportunita' formative, lavorative e ricreative che possano coinvolgere anche il nucleo familiare di appartenenza. Il governatore Mario Oliverio ha ribadito che si tratta "di un intervento di matrice prima di tutto culturale, direcupero sociale, di 'prosciugamento del terreno' sul quale la 'ndrangheta cerca di riprodursi per assicurarsi un futuro, ovvero i suoi stessi figli. Nell'azione di recupero di questi giovani - ha sostenuto il presidente della Regione Calabria - bisogna agirecreando una rete sinergica tra le istituzioni. Bisogna operare per contrastare la poverta' educativa, questo e' il nostro obiettivo". Oliverio ha anche accennato alla problematica riguardante i minori stranieri non accompagnati che, in numero sempre crescente stanno sbarcando sulle coste calabresi. "Anche per questo fenomeno sempre piu' preoccupante - ha fatto notare il governatore - la sinergia istituzionalee' fondamentale". Antonio Marziale, garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Calabria, ha plaudito all'impegno preso dai ministri, dai rappresentanti dei tribunali dei minori e da tutti gli esponenti istituzionali che hanno concorso ad elaborare un intervento che "sicuramente sottrarra' tante giovani vite ad una vita violenta, ad un destino di morte. Solo insieme, con la piena collaborazione di tutti - ha concluso Marziale - si possono raggiungere traguardi importanti che sono esempio di democrazia, giustizia e legalita' e che hanno un valore aggiunto: la finalita' allontanare tante giovani vite dalla 'piovra' del potere criminale". (fonte, redattoresociale)