Lo comunica una nota dell'Unione sindacale di base. "Infatti, addirittura il 67% dei cittadini si e' schierato per il No, una percentuale incredibile, distribuita uniformemente per tutte le province - spiega la nota -. In considerazione della chiara presa di posizione del governatore Oliverio, primo sostenitore di Renzi e del Si' al referendum, e' evidente che questo risultato calabrese, ancora piu' clamoroso di quello a livello nazionale, costituisce una evidente bocciatura della sua politica regionale, fatta di interventi che lasciano assolutamente irrisolti i tanti problemi che affliggono la nostra regione: a partire dalla sanita' che espone i calabresi a disservizi da terzo mondo, causati da tagli alle strutture ed a mortificazione del personale; ai trasporti con il supino assenso alla decisione che l'adeguamento di ben 58 chilometri di autostrada venisse sacrificato alle esigenze di passerella di Renzi; alle politiche sul lavoro completamente assenti; ai lavoratori della mobilità in deroga, lasciati senza risorse; al mondo del precariato che vive la drammatica incertezza del proprio futuro. Tutto questo e' potuto accadere anche grazie alle scelte complici in questi anni dei sindacati confederali, Cgil-Cisl-Uil, i quali, tra l'altro, hanno anche, direttamente o indirettamente, appoggiato o favorito il Sì. Noi riteniamo che - conclude la nota -, sull'esempio di quanto successo a Roma, anche in Calabria il presidente della giunta regionale dovrebbe trarre le ovvie conseguenze da questo voto e lasciare l'incarico, per manifesta incapacità a risolvere le problematiche della nostra regione, che certamente preesistono alla sua elezione, ma che lui non ha avuto la capacità neanche di affrontare".
REFERENDUM. Unione sindacale di base: Bocciata la politica di Oliverio e del Pd fatta con la complicità di Cgil-Cisl-Uil
Lo comunica una nota dell'Unione sindacale di base. "Infatti, addirittura il 67% dei cittadini si e' schierato per il No, una percentuale incredibile, distribuita uniformemente per tutte le province - spiega la nota -. In considerazione della chiara presa di posizione del governatore Oliverio, primo sostenitore di Renzi e del Si' al referendum, e' evidente che questo risultato calabrese, ancora piu' clamoroso di quello a livello nazionale, costituisce una evidente bocciatura della sua politica regionale, fatta di interventi che lasciano assolutamente irrisolti i tanti problemi che affliggono la nostra regione: a partire dalla sanita' che espone i calabresi a disservizi da terzo mondo, causati da tagli alle strutture ed a mortificazione del personale; ai trasporti con il supino assenso alla decisione che l'adeguamento di ben 58 chilometri di autostrada venisse sacrificato alle esigenze di passerella di Renzi; alle politiche sul lavoro completamente assenti; ai lavoratori della mobilità in deroga, lasciati senza risorse; al mondo del precariato che vive la drammatica incertezza del proprio futuro. Tutto questo e' potuto accadere anche grazie alle scelte complici in questi anni dei sindacati confederali, Cgil-Cisl-Uil, i quali, tra l'altro, hanno anche, direttamente o indirettamente, appoggiato o favorito il Sì. Noi riteniamo che - conclude la nota -, sull'esempio di quanto successo a Roma, anche in Calabria il presidente della giunta regionale dovrebbe trarre le ovvie conseguenze da questo voto e lasciare l'incarico, per manifesta incapacità a risolvere le problematiche della nostra regione, che certamente preesistono alla sua elezione, ma che lui non ha avuto la capacità neanche di affrontare".