L'INTERVENTO. Amalia Bruni, perché la Calabria ha energie nomi volti a cui attingere

L'INTERVENTO. Amalia Bruni, perché la Calabria ha energie nomi volti a cui attingere

bruni

“Anche se ne ho fatto parte, è talmente un dato oggettivo che posso dirlo con grande serenità. E Berta filava, l’incontro sui Contributi femminili nella Calabria che cambia, organizzato nell’ambito della seconda edizione di Gente in Aspromonte, (Africo-Bova, 29-31 agosto 2019), è stato di grandissimo spessore. Merito delle partecipanti (un nome per tutte, Amalia Bruni, neurologa e ricercatrice, che dirige il Centro di Neuroscienze di Lamezia e ha fatto importanti scoperte sul gene sull’Alzheimer), e, soprattutto, dell’organizzatrice e coordinatrice dell’incontro, Donata Marrazzo.”

L’ho scritto sul mio blog due anni fa, commentando un’iniziativa che considerai particolarmente felice perché “sul palco di Bova, davanti a tanta gente, ci sarebbero potute essere altre donne. Altri volti, altre voci, altri modi di vestirsi. Ma tutte competenti nel loro lavoro. Traboccanti di passione, entusiasmo, visione di futuro. Forti di un passato di donne che hanno lavorato tanto e orientate a un futuro che esige rispetto e valorizzazione della nostra terra.”

Che, in quel post, citassi una sola delle tante partecipanti – tutte meritevoli di attenzione – dice come Amalia Bruni avesse colpito non solo me per la vivacità intellettuale, la competenza scientifica e gestionale, la passione, ma anche (stavamo nello stesso agriturismo) per i modi cortesi, la semplicità dell’approccio, la gradevolezza di un conversare senza tirarsela.

Non voto in Calabria. Non condivido il legame strategico (altra cosa sono gli accordi elettorali) del PD con i Cinque Stelle. Ho trovato disdicevole il balletto a sinistra per decidere il candidato alle prossime elezioni regionali. Non mi piace il vezzo di “pescare nella società civile” (ancorché i politici non godano da anni della fiducia dei cittadini, la politica dovrebbe ritrovare l’orgoglio di se stessa) e temo per persone, ottime nel loro campo, che nello scendere in politica affrontano un rischio che non vale la candela (quando si potrà dire salire in politica sarà un bel giorno). E mi infastidisce anche l’idea di una candidata donna perché donna.

La notizia della candidatura Bruni alla Regione è arrivata inattesa fino allo stupore, ma, proprio per questo, particolarmente bella. Che si pensi di votarla o meno, il segno che la Calabria – nonostante molti dati impietosi – ha riserve di energie, nomi, volti cui attingere per un futuro che non la veda più “ultima”.