di MASSIMO ACQUARO - Una cinquantina. Il 5% delle forze parlamentari. Un po’ poco per chi si candida alla guida del centrodestra che verrà. Tanto, però, per chi consente la sopravvivenza del governo Letta e impedisce la fine rapida di una legislatura che, a questo punto è evidente, supererà di slancio l’allontanamento dal Senato di Silvio Berlusconi.
A meno che un preoccupatissimo Renzi non faccia saltare il banco. E già il primo a dover temere la manovra di Alfano e dei suoi è proprio il sindaco di Firenze.
Quel 5% di parlamentari e, ad occhio e croce, di voti è proprio ciò che lui sperava di portar via alla destra di Berlusconi. E’ proprio quel ceto moderato deluso dal Cavaliere e preoccupato dalle frange conservatrici del PD che Renzi sperava di attrarre nel suo progetto politico, per vincere le elezioni e candidarsi alla guida del paese. Ora un centrista Alfano rompe il giocattolo.
E la Calabria in tutto ciò che conseguenze potrebbe avere?
Senza stare a discutere dei problemi del cdx calabrese che lei, caro Direttore, ha così chiaramente ricapitolato di recente, la questione è abbastanza semplice. Un partito (quello di Alfano) che in parlamento vale un piccolo 5% in Calabria vale molto, ma molto di più grazie a Scopelliti ed alla sua indiscutibile forza. La Calabria, per numero di parlamentari e militanti, è la vera enclave alfaniana in Italia.
Le elezioni comunali a Cosenza e Reggio Calabria, le elezioni europee e quelle regionali del 2015, saranno il vero banco di prova del progetto politico di Scopelliti. Se va bene Alfano e (quindi) Letta potranno stare tranquilli per un bel po’. In particolare proprio il voto a Reggio, chi lo avrebbe mai detto?, potrebbe con un inesorabile effetto domino mettere in discussione le sorti del governo. Se Scopellitti riuscirà a far eleggere un proprio uomo, mostrerà alla Calabria la propria forza: malgrado l’oscuro affaire Fallara, malgrado lo scioglimento per mafia, malgrado un paio di condanne per la discarica di Longhi – Bovetto, malgrado l’incandidabilità di Arena & co., malgrado un brutto processo in corso per il bilancio comunale.
Se, nonostante questo calvario che avrebbe stroncato chiunque, il governatore riuscirà a zittire tutti gli oppositori e a tenere in pugno il cdx calabrese, allora anche Alfano, seduto al Viminale, e Letta, seduto a palazzo Chigi, staranno tranquilli. Paradossalmente Letta ed i suoi hanno tutto l’interesse che Scopelliti resti in sella e non abbia problemi e può darsi che qualche spicciolo il governo nei prossimi mesi non lo farà mancare ad un alleato così importante.
Quindi? Pensate un po’, il destino di Reggio potrebbe essere nelle mani di Renzi che potrebbe avere interesse ad umiliare Scopelliti nella “sua” Reggio e dare così un colpetto all’asse Letta-Alfano, poi si vedrà.
Se Renzi, come appare certo, vincerà le primarie nel PD qualcuno vedrete gli ricorderà che le sue sorti sono legate a quelle di Reggio, almeno in piccola parte. Se Renzi metterà in agenda in caso Reggio allora ne vedremo delle belle e tutti quelli che già sperano di contarsi alle primarie e si immaginano a competere per palazzo Sam Giorgio potrebbero avere la brutta sorpresa di un candidato imposto da Roma, anzi da Firenze.