L'INTERVENTO. Tuccio: quale scontro ha violentato Reggio? La precisazione di zoomsud

L'INTERVENTO. Tuccio: quale scontro ha violentato Reggio? La precisazione di zoomsud

Rcfe      di LUIGI TUCCIO - Sono io a ringraziare il Direttore di zoomsud per aver dato tanto spazio ad una mia provocazione (invero non lunica) posta come commento al giallo del lancio di agenzia, poi ritirato, relativo alla proroga del commissariamento e dico subito che però, in concreto, non mi ha risposto.

Tenterò di esporre il mio pensiero in ordine al suo riflessivo ragionamento, tentando di non indulgere in personalismi o in ragionamenti di parte. Ci provo e lo faccio ancorandomi alla sua riflessione, punto su punto, secondo il suo stesso schema.

  1. La irruzione delle scelte politiche attraverso normative che potrebbero ammantarsi dello scudo di tecniche legislative ed amministrative è cosa abbastanza ovvia; analogamente, anche la scelta che ha riguardato Reggio risente dellintrigo politica tecnica legislativa pura. Fa bene Varano ad ammettere, con onestà intellettuale, che tale tipo di scelte hanno riguardato sia il cdx che il csx. E ciò sia con riferimento allo scioglimento che alla proroga del commissariamento, aggiungo io.
  2. E assolutamente inedita, però, la tesi secondo cui tutto lo sfacelo sociale della città sia da ricondurre ad una esclusiva matrice individuale nello scontro allinterno del centrodestra, cui Varano fa riferimento, verosimilmente partendo dalla crisi estiva del 2010. La tesi è, invece, contraddetta a tutto campo dagli osservatori politici di tutta Italia ed in primis dalla cultura del csx che individuerebbe in oltre un decennio di malaffare generale e complessivo le matrici profonde della condizione di declino cittadino emersa allevidenza nelle fasi che precedettero il commissariamento. Va da sé che non intendo assumere posizioni di difesa acritiche della parte politica che mi ha visto protagonista in città, quale coordinatore prima ed assessore comunale poi, sia pure per un brevissimo periodo di tempo, limitandomi ad evidenziare come siano state plurime le circostanze riportate nella commissione di accesso, sciolte come neve al sole stante la loro inconsistenza e grossolana infondatezza. La verità va, invece, ricercata in uno scontro personale e politico tra antagonisti politici che hanno lasciato Reggio, quale teatro di battaglia, mortificata nella sua più intima essenza, violentata nelle sue fondamenta economiche e vituperata nei suoi riferimenti culturali.
  3. Purtroppo la storia antica di Reggio dimostra come tutti i ceti politici si siano nutriti nel tempo di sentimenti negativi e quelli di cui indicati da Varano sono i più palpabili ma non certamente i soli. A me stesso ricordo le condizioni di disagio interiore, evidentemente lacerante, che lallora Sindaco Falcomatà ha subìto per la azione proprio della sua parte politica, quando gestendo la prima giunta intesa pressappoco come giunta apartitica, si è plasticamente alzato dal suo scranno di Sindaco, portandosi sui banchi della estrema sinistra lamentando di non avere conosciuto se non i mugugni, la invidia e le resistenze del suo gruppo politico di appartenenza, che non prendeva le sue difese dinanzi agli attacchi della minoranza. Per non parlare degli ostacoli durissimi che lo stesso Falcomatà ha trovato, sempre nella sua parte politica, quando rivendicava candidature di livello nazionale. A scanso di equivoci preciso che non intendo spostare sul campo avverso la precisazioni opportune di Varano, concordando con lui circa una specie di malasorte che nei decenni è gravata su questa città. Se a ciò si aggiunga poi con riferimento ai tempi più recenti la durissima contrapposizione Scopelliti e Naccari, ultimo fattore causativo dellavvelenamento dei rapporti partitici, si converrà quanto sarà difficile ritrovare litinerario dei buoni sentimenti civici che Varano intende debba essere recuperato (lo scrivevo anche io già mesi orsono su altra nota), quale precondizione per un rilancio serio e duraturo delle sorti della nostra città. Appare, pertanto, riduttivo ricondurre all'"urlo moderno nemici della città” una complessità di fattori tutti negativi di cui le gravi conseguenze indicate da Varano, appaiono come laspetto che maggiormente deve preoccupare i futuri governanti. E impossibile non esprimere una sincera condivisione circa il recupero dei buoni sentimenti, senza falsa retorica, attorno a valori condivisi che come tali non possono essere rivendicati come patrimonio esclusivo di una singola parte politica.
  4. Del pari appare condivisibile l'assunto di Varano di non attestarsi nel gioco politico - proroga si proroga no - a fronte della vastità e della profondità delle problematiche da Egli evidenziate e che dovranno costituire le ragioni di appello allintera comunità reggina.
  5. 6) E però necessario sfuggire da tentazioni di nichilismo o di proporre come già predominanti scelte di larghe intese che veramente in questo momento costituiscono le ipotesi più irragionevoli che francamente neppure embrionalmente, non appartiene a nessuno schieramento politico.

Individuato, dunque, il percorso culturale che deve animare i buoni propositi reggini, meglio di me esposto da Varano ed ampiamente condiviso, l'originale mia provocazione voleva evidenziare la fallimentare esperienza amministrativa commissariale che ha messo in rilievo tra l'altro la totale inconsistenza della originaria relazione prefettizia, atteso che alcuno dei punti di criticità (Mortara, Avvocatura civica, Società partecipate solo per citarne alcuni) ivi evidenziato é stato affrontato o positivamente risolto dai commissari di cui si é proposta la proroga. Si restituisca, dunque, la democrazia alla città e sappia essa davvero individuare gli amministratori che si limitano a "succhiare" da quelli che sanno positivamente produrre, tenendo lontane tentazioni di ipocrita manicheismo.

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Per chiudere questa discussione, che spero sia stata d’interesse per i nostri lettori non resta che prendere pubblicamente atto di quanto l’avvocato Tuccio e il direttore di questo giornale già sapevano: esistono tra loro divergenze profonde nell’analisi della vicenda cittadina (e anche nella valutazione di precedenti vicende ormai storiche). Averle esposte senza rissa o insulti non le attenua ma anzi consente ai lettori di farsi un’autonoma opinione, che è l’interesse di zoomsud in questa vicenda. E qui potrei mettere fine.

Faccio però alcune precisazioni, non sull’intervento di Tuccio ché sarebbe scorretto, ma sul mio per fugare equivoci forse originati dal mio precedente articolo.

Non ho mai sostenuto che “tutto lo sfacelo sociale della città sia da ricondurre” allo scontro “all’interno del cdx” o alle sue lotte personali. Ho invece argomentato che lo scontro interno al cdx ha provocato lo scioglimento (che è cosa diversa dallo sfacelo sociale), grazie a una legge ad alto contenuto discrezionale. E’ quindi del tutto evidente che addebito lo scioglimento non allo sfacelo complessivo e antico della città ma alla rissa innescata dal passaggio di Scopelliti dal Comune alla Regione. Insomma , non credo che il degrado cittadino, che è innegabile e profondo più di quanto si crede, sia stato la causa dello scioglimento. Mi si perdoni l’autocitazione: “Sono convinto che lo scioglimento a Reggio sia stato provocato dal cdx reggino. Non mi riferisco all’inquinamento e/o contiguità mafiosi che pure sono dati reali la cui analisi mi pare (ancora) molto complessa. Mi riferisco, invece, allo scontro che ha contrapposto i gruppi interni al cdx quando si è capito che Scopelliti avrebbe cambiato ruolo”. Tuccio sembra credere che anche senza le tragedie e gli atti ispettivi che hanno segnato la città si sarebbe arrivati allo scioglimento. Io no. Per questo ho fatto una (poco apprezzata) distinzione netta tra il degrado riempito dall’inquinamento e dalla contiguità mafiosi e ciò che ha effettivamente provocato lo scioglimento: la rissa del cdx che si è scaricata sulla città, già di suo malferma in salute. Grazie a queste valutazioni il direttore di Zoomsud fin dall’inizio (non alla verifica dei fallimenti ora denunciati da tutti e rispetto ai quali la Terna è incolpevole) espresso perplessità di fondo sullo scioglimento (pur nell’ossequio alla legge che va comunque e sempre rispettata). Mi era sembrata chiara – ma tutti possono sbagliare – rileggendo il mio precedente articolo prima di pubblicarlo la tesi che i 18 mesi di sospensione della democrazia che Reggio ha alle spalle sono la conseguenza di quel che è accaduto dentro il cdx il cui conto ha pagato la città. Tuccio ha ragione quando osserva che questa interpretazione è distante da quella degli osservatori nazionali e “in primis dalla cultura del csx”. Ma non posso farci nulla. E’ un problema loro. Al massimo posso ripromettermi di meglio capire come sia stata possibile la curiosa inversione di parti che s’è creata tra chi ha realmente provocato lo scioglimento e chi ne ha avuto addossata o ha preteso di addossarsene la responsabilità.

So che è dura da accettare e non pretendo, naturalmente, che altri – nel cdx e /o nel Csx -condividano la mia opinione che nasce e si svolge nell’ambito dell’analisi politica e non del politico o giurista o rappresentante dello stato; funzioni che legittimamente utilizzano categorie diverse dalle mie. (alva)