di DEMETRIO NACCARI CARLIZZI – (riceviamo e pubblichiamo) Un popolo di poeti, santi e navigatori. Ma a leggere l'interrogazione di due deputati del NCD anche di ricercatori che sicuramente dopo aver rivoluzionato le leggi della matematica, a loro insaputa e senza certamente avere letto i bilanci, riusciranno a portare in Italia il Nobel per la contabilità istituito ad hoc. Addirittura sono riusciti a scoprire debiti di un decennio fa e, coerentemente con quanto già sentito in qualche aula a proposito di bilanci, confondono residui con debiti, disavanzo con debiti da sentenza, l'oro col piombo.
Tutto a difesa di un’ amministrazione, quella di centro-destra, costellata di sprechi e artifizi contabili i cui contorni dovranno essere ancora definiti, non bastando, per una compiuta analisi, ciò che è emerso nel processo che vede imputato l’ex Sindaco e i tre revisori.
Ma ciò che sorprende di più nella indotta nota è il cumulo di errori e falsità che vengono riportati da due deputati i quali, avrebbero dovuto, per correttezza documentarsi in modo più approfondito.
Nella nota i due esponenti del NCD affermano che alla data del 31/12/2001 al Comune di Reggio era presente un imponente disavanzo. Niente di più falso!
Dai dati riportati nel consuntivo 2001 (gestione Falcomatà) depositato al Ministero dell’Interno, e da tutti visibile, si rileva che l’esercizio chiude con un AVANZO di € 9.806.482,05 e con oltre 5,3 milioni di euro di soldi liquidi in cassa .
Si aggiunga che, sempre alla fine del 2001, i residui passivi (quelli che comunemente possiamo definire impegni da pagare) ammontavano a 234 milioni di euro perfettamente bilanciati da altrettanti residui attivi veri e certi. Viceversa alla fine della gestione del modello Reggio questi residui si sono triplicati arrivando all’imponente cifra di oltre 679 milioni di euro!
Ma ancora più falso è il dato riferito all’ammontare dei debiti fuori bilancio che gli stessi vorrebbero fossero attribuiti all’ ultima gestione Falcomatà. Pensavo che le risposte date in sede di esame testimoniale fossero bastate al NCD almeno per chiarire l'elementare distinzione tra residui e debiti. Evidentemente sono concetti impermeabili per taluni.
Affermare poi che l’ amministrazione Scopelliti abbia dovuto riconoscere debiti per oltre 35 milioni di euro non solo è falso ma anche diffamatorio.
Infatti nei bilanci presentati dall’amministrazione Scopelliti, a partire dal 2002 e sino al 2006, non vi è traccia di debiti fuori bilancio riconosciuti.
A partire dall’anno 2007 sono stati riconosciuti debiti fuori bilancio per € 4.115.513,00 di cui € 3.971.470 per sentenze esecutive. Nel 2008 i debiti fuori bilancio riconosciuti sono stati 2.728.875,00 di cui ben 2.720.019,00 per sentenze esecutive. Infine, nel 2009, i debiti fuori bilancio riconosciuti sono stati pari a 7.000.689,00 e tutti relativi a sentenze esecutive. Nulla più si registra per i successivi tre esercizi.
E’ del tutto evidente quindi che:
1) i debiti fuori bilancio riconosciuti sopraindicati rientrano tutti nella seconda amministrazione Scopelliti, ed è inaccettabile voler far credere che solamente dopo cinque anni ci si è accorti di debiti lasciati da altri;
2) L’importo dei debiti riconosciuti, tutti per sentenze esecutive, e quindi per eventi non riferibili certamente alla “gestione” dell’amministrazione Falcomatà, è pari ad € 13.835.532, ben lontano dai 35 milioni riportati nella interrogazione.
3) i debiti fuori bilancio occultati dalla gestione Scopelliti sono ancora non quantificati, persino il piano di riequilibrio della commissione prefettizia, che prevedeva un piano di rientro a 10 anni e' stato bocciato dalla Corte dei Conti. Solo di interessi passivi per tale piano e per quello trentennale (sic) che dovremo pagare per i debiti alle imprese si superano 109 milioni di euro.
4) il Ministero del Tesoro e la Corte dei Conti dovranno interessarsi certamente ed ancora delle gestioni post 2002 del Comune di Reggio e di ciò saranno informati i parlamentari interessati.
E’ chiara la forzatura, per non dire il maldestro tentativo di screditare una gestione amministrativa, quella del sindaco Falcomatà che è stata, questa si, un modello di rinascita culturale e di onestà amministrativa che rimane ancora oggi scolpita nel cuore e nella mente dei cittadini. Tutto ciò è una chiara offesa all’intelligenza dei reggini. Chissà perché, come altre note, in questi giorni, anzi proprio oggi….