Pagelle 2014/UNO. Guccione, Magorno, Adamo, Gentile. G. Callipo, Trematerra. TRIPEPI

Pagelle 2014/UNO. Guccione, Magorno, Adamo, Gentile. G. Callipo, Trematerra. TRIPEPI

dm     di RICCARDO TRIPEPI* -

CARLO GUCCIONE 8 – Signore delle preferenze

Recordman di consensi, Carlo Guccione veleggia sereno verso ruoli di primo piano all’interno del futuro governo regionale. Che si tratti di assessorato alla Sanità o di altro incarico che Oliverio vorrà affidargli, il cosentino si gode il primate ottenuto in termini di voti personali.

Sono stati quasi quindicimila (14797) i calabresi del collegio cosentino che hanno voluto dare fiducia al consigliere regionale uscente Una vera e propria iniezione di coraggio per chi si è sempre battuto per i diritti dei lavoratori e per una più corretta gestione del sistema sanitario.

La sua recente e dura polemica con la Cgil sulla questione legata alla riconferma del commissario Pezzi, ha dimostrato la carica cori le quale Guccione si prepara ad affrontare al nuova legislatura. Pericoloso il triunvirato che forma con Oliverio e Adamo.

ERNESTO MAGORNO 5 – La dissolvenza

Sfuggente fino al punto di diventare anonimo, il segretario del Pd Ernesto Magorno ha spesa tutte le sue energie per indebolire la sua leadership conquistata non senza fatica al congresso delle scorsa primavera. Non voleva le primarie e le primarie si sono celebrate. Non è stato in grado di fare il nome di un candidato unitario d'area renziana e ha sparigliato indicando Massimo Canale nell'area politica avversaria e ha fallito.

Costretto a misurarsi alle urne con Mario Oliverio "u lupu", ha deciso il offrirgli in pasta Gianluca Callipo da Pizzo, perfetto per il ruolo dell’agnello. Magorno, insomma, non è riuscito ad azzeccarne una e adesso, indebolito come non mai, pare essere completamente nelle mani di Olverio che ha in lui una preziosa sponda per il controllo totale del partito. Unica pena da ricordare: la sparizione al momento della riunione decisiva sulle primarie da lui stesso convocata la sera prima. Evanescente.

NICOLA ADAMO 9 – Lo stratega/1

Non sarà più in Consiglia regionale ma pare assolutamente in grado di gestire il Pd calabrese con la stesso peso con il quale lo he fatto negli ultimi anni. Nicola Adamo, che è rimasto ai margine della vita del partito dopo il suo commissariamento, vi è rientrato alla grande e si è ripreso l'unica ruolo in cui riesce a giocare: quello da leader.

Nella vittoria di Oliverio c’è molto della sua strategia politica che è risultate preziosa soprattutto nei momenti di maggiore tensione fra Calabria e Roma sia per muovere tutte le pedine giuste per tempo, che per fare in modo che le primarie del centrosinistra si svolgessero davvero.

II suo abbraccio con Oliverio è diventato il simbolo della vittoria alle elezioni del 23 novembre. Adamo, seppure non dovesse avere un ruolo attivo nell'immediato futuro, metterà al servizio di Oliverio tuta la sua esperienza per governare palazzo Campanella e palazzo Alemanno. Burattinaio.

TONINO GENTILE 8 – Lo stratega/2

Ha rischiaro a lungo di rimanere can il cerino in mano. Alla fine l'ha sfangata, come al solito ed è riuscito con Nuovo Centrodestra a superare lo quota di sbarramento e piazzare tre uomini nel nuovo Consiglio regionale, compreso il fratello Pino.

Il senatore Tonino Gentile, coordinatore calabrese del Nuovo centrodestra, ha preso con vigore la guida degli alfaniani fin dal momento delle dimissioni di Scopelliti. Prima si è sbarazzato del reggino silurandolo alle europee, poi ha lavorato di fino a Roma per ottenere un’alleanza con il centrosinistra di Oliverio. II suo piano, però, è fallito. Un secondo prima di sbattere contro il muro, Gentile è riuscito a pescare il jollly col volto di Nico D'Ascola e ottenere da Roma l’autorizzazione a presentare una coalizione formata de due liste: Ncd e Udc.

Adesso ci sta provando di nuovo: vuole entrare nel governo Oliverio e sta mettendo alla corda Alfano e Quagliariello, non partecipando, insieme ai suoi, alle votazioni sull’Italicum. Stratega.

GIANLUCA CALLIPO 5 – L’agnello

I selfie scattati con Renzi, Lotti, Falcomatà e Guerini non sono serviti ad invertire la tendenza e non gli hanno evitato una sconfitta di dimensioni epocali alle primarie del centrosinistra II sindaco di Pizzo Gianluca Callipo, forse mal consigliato, ha proteso troppo dalla sua pur apprezzabile carriera politica. L’impresa cui l'ha chiamato il segretario Magorno era improba e acne i sondaggi che lo hanno indicato come vincente su Oliverio per tutta l'estate sono sempre sembrai pilotati. Alla fine Callipo, però, si era convinto di potercela fare per davvero. Predicava il rinnovamento e ha messo la battaglia sul piano di una battaglia generazionale, scontrandosi con il moloch oliveriano. I reazioni calabresi, divisi come mai, lo hanno lasciato solo nell’arena e non hanno fatto nulla per rendere meno netta la sua sconfitta alle urne Data la giovane età avrà di certo occasioni per ridarsi e non cadere nelle sottili e infide trame delle ragnatele democrat.

GIMO TREMATERRA 4,5 – Il crepuscolo

Lontanissimi i tempi in cui dettava l’Agenda politica del governo calabrese. Gino Trematerra deve fare i conti con un Udc che supera appena il 2% e non avrà rappresentanza ire Consiglio regionale. Un dramma politico in piena regola se si pensa che il suo partito nel 2005 superava il 10% e nell’ultima legislatura ha espresso i presidente del Consiglio e due assessori. La crisi di consenso dell'Udc non è certo un caso calabrese, ma nella nostra Regione il calo è ancore più drastica proprio in relazione ai fasti passati. Probabile che la gestione "familiare" dei Trematerra (Gino e Michele) abbia contribuito ad accelerare la crisi. Prima espulsioni a raffica: Tripodi e Tassone su tutti. Poi la rottura con Occhiuto al momento del rimpasto della giunta Scopelliti e il commissariamento a Reggio Calabria dove il partito è letteralmente scomparso. Non è servito, infine, il tentativo di alleanza can Ncd per salvarsi in corner. Anzi le ultime regionali hanno dimostrato come saranno i Gentile a dare le carte nella futura alleanza centrista.

*giornalista del Garantista della Calabria