FRANCESCO RUSSO* -
Due dati pesanti fotografano la Calabria nel documento Pendolaria di Legambiente.
“… Solo nel corso del 2014 i tagli ai servizi hanno visto esempi drammatici come in Calabria, Regione con un servizio già fortemente deficitario, dove hanno aggiunto un altro -8% dei treni totali…
…Per quanto riguarda il prezzo del biglietto, nel corso del 2014 l’aumento più consistente ha riguardato la Calabria con un +20% e come visto un servizio sempre più carente sia in qualità sia in quantità dei treni circolanti…”
Così, testualmente, nel rapporto Pendolaria 2014 di Legambiente.
Cioè, lato utenti, riduzione dei servizi, e aumento dei prezzi.
Il rapporto è stato presentato in un incontro a Lamezia, aperto dal Presidente regionale di Legambiente Francesco Falcone e concluso dal Presidente della Regione Mario Oliverio. Incontro fitto di interventi con rappresentanti di: commissione trasporti della Camera, governo regionale, sindacati, università, aziende pubbliche di trasporto, associazioni di cittadini. Dibattito serrato, senza veli, senza o con poche ipocrisie.
Dal rapporto emerge che la Calabria è una delle 3 regioni a statuto ordinario che nel 2014 non hanno stanziato risorse per servizio ferroviario pendolare e per materiale rotabile sul bilancio regionale.
Emerge anche che “… Nel caso della Calabria, nonostante una media di 230 soppressioni di treni al mese le penali non sono proprio previste dal CdS.” (pg13)
Cioè, lato aziende, niente risorse e niente penali.
Riguardo ai tagli dei servizi e agli aumenti delle tariffe, il rapporto correttamente oltre al dato annuale prima riportato, propone anche una tabella con i valori medi complessivi nel periodo 2010-2014. Per omogeneizzare i comportamenti di tutte le Regioni tra chi ha operato, l’anno prima o l’anno dopo, tagli ed aumenti. Sommando la percentuale di tagli alla percentuale di aumenti si ha una sorta di indicatore complessivo. Nella classifica tra le regioni, la Calabria risulta quinta come somma di tagli e aumenti. Cioè tagli e aumenti ne sono stati fatti, nello stesso periodo, da almeno altre 4 Regioni in misura maggiore.
Il quadro che emerge dal rapporto è difficile per la Calabria, ma utile perché rappresenta un fermo immagine alla data di chiusura del rapporto, cioè al 2014.
Pendolaria propone “LE 10 PEGGIORI LINEE D’ITALIA PER I PENDOLARI NEL 2014”. In questa classifica il sesto posto è della Catanzaro Lido – Lamezia.
Adesso bisogna capire cosa succede.
Quale ruolo assume la Regione, quale Trenitalia, quale Ferrovie della Calabria. E quale il ruolo dei Comuni.
È importante che tutti partecipino alla ricostruzione del trasporto collettivo, a scala regionale ed a scala urbana.
Incidentalmente si richiama che nella graduatoria Euromobility 2014, fatta su dati 2013, relativa alla mobilità sostenibile in Italia, Reggio Calabria si classifica al posto 49 tra le 50 città oggetto di indagine.
Anche questo è un dato da fermo immagine.
La Calabria e Reggio Calabria hanno risorse culturali, hanno tecnici che possono far recuperare, che possono far affrontare e risolvere i problemi della mobilità.
È da ritenere che la cultura del problem solving debba essere presente di più e crescere almeno come quella del ricercare cause e colpevoli.
Le classifiche in se non appassionano, ma consentono di fare un poco di luce, e di sapere da dove si viene e dove si è, per capire dove si dovrebbe andare.
Per risolvere i problemi ogni cittadino deve fare la propria parte. È sempre vivo il discorso di Kennedy:
«Non chiedete cosa può fare il vostro paese per voi, chiedete cosa potete fare voi per il vostro paese ».
*UniRc