LA NOTA. Tre Mln per Gioia. Bilancio lagrime e sangue. Ncd s’astiene e ignora la minoranza

LA NOTA. Tre Mln per Gioia. Bilancio lagrime e sangue. Ncd s’astiene e ignora la minoranza

crc     di RICCARDO TRIPEPI - Tre milioni per finanziare l'Apq di Gioia Tauro per abbattere le tasse di ancoraggio. Questa è davvero l'unica misura significativa che può trovarsi nel bilancio approvato ieri a tarda notte dal Consiglio regionale. Lo stanziamento è stato annunciato dal governatore Mario Oliverio in coda al dibattito e che ha colto di sorpresa l'aula, considerato il clima da lacrime e sangue regnato fino a quel momento a palazzo Campanella. L'emendamento ha trovato il sostegno anche dei gruppi di opposizione che pure hanno manifestato sconcerto per la somma recuperata a fronte della strage di emendamenti proposti e bocciati durante la seduta di ieri.

Per il resto uno scenario da incubo. A tratteggiarlo ci ha pensato il vicepresidente Enzo Ciconte con la relazione introduttiva. "Da sette anni la Calabria chiude ogni anno con una progressiva riduzione del Pil e diminuisce costantemente la propria capacità di creare ricchezza, abbassando, nello stesso tempo, tutti gli indicatori nel campo dei servizi legati alla qualità della vita a partire dai bisogni sanitari". Per non parlare dei dati occupazionali. "Diminuisce l'occupazione, permangono fasce ampie di precariato, cresce la fuga delle nuove generazioni. Nella popolazione giovanile la disoccupazione raggiunge la cifra allarmante del 65% a fronte del 17% in Europa. Quasi 200mila giovani non lavorano nèstudiano ed è ripresa con grande velocità l'emigrazione, in particolare dei giovani laureati".

Davanti a questo quadro sembrano davvero ininfluenti i soli 650 milioni di euro di risorse disponibili che sono stati praticamente tutti risucchiati dalle spese per il personale e i contratti in essere.

Insufficienti anche le somme destinate al funzionamento del Consiglio regionale che, come rilevato dal capogruppo di Forza Italia Alessandro Nicolò, non sarebbero sufficienti neanche per arrivare alla fine dell'anno in corso.

Ridicolo lo stanziamento previsto per l'attività legislativa che è pari a soli 100mila euro. "Non si potrà legiferare" ha tuonato sempre Nicolò criticando apertamente la disposizione normativa. Ed in effetti con una somma del genere il Consiglio sarà costretto a partorire leggi senza copertura finanziaria.

A chiudere il quadro una serie di disposizioni volte a contenere la spesa e a completare la liquidazione dei enti subregionali. Come ha spiegato il presidente della Commissione Bilancio Giuseppe Aieta, le percentuali di riduzione dei costi del personale, delle missioni, dell'acquisto di beni mobili e immobili e delle societò in house e controllate, varia da un minino del 10% al massimo del 30%. Entro il 31 luglio del 2015 è poi previsto il termine per completare la liquidazione di Comac, Sial Servizi, Somesa, Arssa, Afor e Ardis, nonchè la procedura di accorpamento dei Consorzi, delle Aterp e della fondazione Field.

Le rimanenti risorse sono assorbite dalla sanità ancora lontana dal pareggio di bilancio. Le uniche speranze, come confermato dall'intervento conclusivo di Oliverio, sono legate ai fondi comunitari e agli investimenti che dovrebbero essere annunciate in occasione della visita del commissario Cretu che arriverà oggi in Calabria. E, appunto, allo sviluppo del poprto di Gioia Tauro. "L'emendamento che ho presentato - ha spiegato Oliverio - serve anche a confermare che il il porto ha una valenza strategica per questa maggioranza".

Nel dettaglio il bilancio della Regione vale complessivamente circa 6,9 miliardi di euro, al netto delle contabilità speciali e dell’anticipazione di cassa, e comprese le risorse non impegnate nel corso dell’esercizio precedente, riprodotte nella competenza dell’esercizio in corso e finanziate con l’avanzo di amministrazione (1,9 mld di euro circa).

«Le spese per la Sanità – si legge nella relazione stilata dalla giunta - ammontano a 3.302 milioni di euro, pari al 48% del totale delle risorse; 1.171 milioni di euro, pari al 17% del Bilancio, sono risorse Por (Piani operativi regionali) e Poc (Piani operativi comunali) 2007-2013; per il Fondo Sviluppo e Coesione sono destinati 573 milioni di euro; 650 milioni sono le spese così dette libere, cioè con risorse autonome; 835 milioni per altri fondi vincolati; 286 milioni i fondi perenti e 147 milioni destinati agli accantonamenti».

Ncd non partecipa alla riunione di minoranza

Cinque ore di ritardo sull'orario previsto per l'inizio dei lavori del Consiglio regionale che ieri doveva discutere della manovra finanziaria per il 2015. Per confermare il trend diesel che sta caratterizzando l'avvio di questa legislatura. "Oliverio ha fatto dell'immobilismo una filosofia di vita" ha detto Mimmo Tallini dai banchi dell'opposizione probabilmente descrivendo in maniera efficace l'attuale modo di governare della maggioranza di centrosinistra.

Due lunghe riunioni hanno causato l'avvio dei lavori dell'Aula. La prima ha impegnato i gruppi di maggioranza che hanno tentato di perfezionare il collegato alla manovra finanziaria. In realà, eccezion fatta per gli emendamenti targati Sebi Romeo (Pd) in materia di strutture speciali, la lunga riunione è servita per convincere i consiglieri regionali a ritirare gli emendamenti che comportavano aumenti di spesa. "Non ci sono i soldi" hanno avuto modo di spiegare il governatore Oliverio e l'assessore al Bilancio Enzo Ciconte. Alle truppe del centrosinistra, dunque, non è rimasto altro che sperare in tempi migliori.

Non va meglio al centrodestra. I gruppi di opposizione si riuniscono per stabilire una condotta comune, ma già in partenza si conferma l'esistenza di due gruppi di minoranza, così è come dall'inizio. I consiglieri del Nuovo Centrodestra non si siedono neanche al tavolo. La loro posizione è già chiara: si asterranno sul bilancio regionale per il 2015. Un chiaro segnale politico che conferma l'apertura e il sostegno esterno al governo Oliverio. Del resto, nella marcia di avvicinamento al bilancio, non hanno avuto sosta gli appelli alla condivisione da parte dei big degli alfaniani e del senatore Giovanni Bilardi in particolare.

Ma una diversificazione di vedute c'è stata anche all'interno degli altri gruppi. Forza Italia e Casa delle Libertà hanno stabilito il voto contrario alla manovra finanziaria approntata dalla giunta Oliverio, mettendosi in contrasto con il voto di astensione che Fausto Orsomarso (capogruppo del Misto) aveva espresso in Commissione Bilancio. E all'intendimento sull'astensione che avevano annunciato anche Mimmo Tallini (Misto) e Mangialavori (Casa delle libertà). Una confusione dalla quale Tallini ha tentato di uscire esponendo le proprie critiche alle norme contabili durante il dibattito in aula e che, invece, Fausto Orsomarso ha deciso di non affrontare non presentandosi ai ailvori del Consiglio, nonostante fosse anche firmatario di aulcuni emendamenti.

Alla fine il bilancio, come ampiamente prevedibile, è passato a maggioranza e con l'astensione del gruppo del Nuovo centrodestra. Confermate, insomma, sia le difficoltà di gestione che sta affrontando la maggioranza che le divisioni interne al centrodestra che ancora non sembra avere smaltito la batosta subita alle regionali di novembre.