di RICCARDO TRIPEPI -
Ormai non c’è più spazio per Raffaele Fitto in Forza Italia. E anche se Denis Verdini continua a minimizzare gli eventi, esisterebbe già una road map per la fuoriuscita sia dal Ppe che da Forza Italia. Qualcuno indica il 30 maggio, giorno prima delle prossime elezioni regionali, come la data in cui i fittiani dovrebbero formalizzare l’uscita dagli azzurri. Al momento è febbrile la conta dei deputati e dei senatori disposti a seguire l’ex governatore della Puglia nella nuova avventura. Anche perché ci vogliono 10 senatori e 20 deputati per formare nuovi gruppi al Senato e alla Camera. Cifre che sono lontanissime da raggiungere secondo i calcoli attuali di Verdini.
Potrebbe sapersene qualcosa di più in settimana. Mercoledì Fitto dovrebbe presentare la nuova Fondazione che mette insieme i ricostruttori e potrebbe illustrare ancora meglio i suoi disegni.
In mezzo alla conta di queste ultime ore è finito anche il deputato calabrese Pino Galati, punto di riferimento dei fittiani per la nostra Regione. Fitto si aspetta, ovviamente, un atto di lealtà, ma il vice coordinatore regionale di Fi adesso è profondamente in imbarazzo.
L’esasperarsi della rottura tra Fitto e il Cavaliere lo ha messo all’angolo proprio nel momento in cui il progetto dei ricostruttori ha perso la sua iniziale forza. In Calabria, specialmente, tutti i big che in qualche modo hanno avuto rapporti con l’ex ministro del governo Berlusconi hanno da tempo tirato i remi in barca. Se Galati dovesse decidere di seguire Fitto si ritroverebbe isolato e fuori da Fi. Rimanendo dentro il partito si troverebbe a pagare il percorso fin qui intrapreso.
Il resto delle truppe, fiutata l’aria, si è ritirato nell’assoluto silenzio in attesa di capire quali saranno le decisioni ultime di Berlusconi. Al partito dei repubblicani, una sorta di listone del centrodestra, ci credono in pochi, ma nessuno vuole più partire in anticipo per rischiare di essere bruciato.
L’unica che si sta assumendo dei rischi in prima persona è Wanda Ferro che il 15 dovrebbe presentare insieme a Mimmo Tallini la nuova associazione politica. Un chiaro segnale al partito che ha perso il contatto con la base e ha bisogno di rilanciare la propria azione. Anche questo un piccolo azzardo, considerato il ruolo da vice coordinatore di Fi che la stessa Ferro ricopre. In tanti hanno fatto presente la questione a Jole Santelli che pure in questo caso ha fatto spallucce, dicendo che considera l’associazione un valore aggiunto per Forza Italia.
Se al quadro si aggiungono i movimenti delle residue truppe scopellitiane che da Reggio hanno lanciato il Comitato per la ricostruzione del centrodestra, e non disdegnano di strizzare l’occhio a Matteo Salvini, si capisce come un intero schieramento sia sull’orlo dell’implosione. Dopo le regionali, a sconfitta acquisita, tutti gli attori saranno chiamati a sciogliere le proprie riserve. Naturalmente dopo che il Cavaliere avrà espresso le proprie volontà su un futuro che non pare dei più rosei.