di RICCARDO TRIPEPI -
Dopo l’implodere dell’Udc, spetta ormai al partito di Angelino Alfano la leadership in materia di politica dei due forni. Al governo con il centrosinistra di Renzi, il Nuovo centrodestra si presenta con la coalizione dei moderati in numerose Regioni e in tantissimi Comuni che il prossimo 31 maggio saranno chiamati al voto. Alla Regione Calabria, invece, si conferma stampella di Oliverio, al quale continua a lanciare espliciti segnali.
Conferme alla politica “ondivaga” degli alfaniani sono arrivate anche ieri da Lamezia dove Gaetano Quagliarello è giunto per lanciare la volata al candidato del centrodestra Mascaro.
«Questo è un voto in sette regioni e non ci posso essere ripercussioni sul Governo. Tra le altre cose al Governo - ha aggiunto - ci sono forze che si presentano e che sono in schieramenti diversi ed in sette regioni su sette siamo alternativi al Pd. Il fatto è che noi siamo al Governo per completare le riforme ed evitare che il Paese finisca nel baratro durante la crisi economica».
Sul leader dei moderati poi aggiunge: «Nè Salvini e nemmeno Berlusconi. Il vecchio è morto. Per riunire i moderati bisogna finirla con l'avere il complesso dell'obelisco e mettersi al centro di ogni cosa. Il leader di questo schieramento, una volta fatta chiarezza e messi dei paletti - ha aggiunto - può e deve essere scelto dai cittadini. Oggi i partiti impongono questo. Le primarie non sono un dogma ma solo uno strumento utile. Credo che bisogna chiarire che si può essere alternativi a Renzi senza voler distruggere tutto. Poi - ha concluso - bisogna chiedere che l'Europa abbia un'anima ed essere più europeisti arrabbiati nei confronti di questa Europa e non chiedere meno Europa perché i problemi che abbiamo avanti non si risolvono chiudendosi negli Stati nazionali, né tantomeno nei localismi».
Confusione allo stato puro, insomma. E del resto il senatore Tonino Gentile non è che avesse brillato per chiarezza annunciando la visita del leader nazionale. «Contiamo di poter avere un risultato positivo nei comuni interessati dal voto – aveva detto Gentile – dove abbiamo costruito liste serie e rispettabili. Siamo in prima linea a difendere la Calabria, siamo una forza di governo alleata a livello nazionale con il Pd, ma in Regione – aggiunge il senatore cosentino – non riusciamo a dialogare con la maggioranza. Ci dispiace che tutte le nostre proposte siano state sottovalutate o ignorate dalla giunta: così non si costruiscono processi di dialogo e si finisce per isolarsi in un territorio che avrebbe, invece, bisogno di condivisione».
Un appello, condito da ultimatum ad Oliverio, mentre si lancia il candidato Mascaro che dovrà fronteggiarsi a Lamezia con Tommaso Sonni, vincitore delle primarie del centrosinistra. Non c’è che dire: gli alfaniani dovranno presto decidere cosa fare da grandi.