L’ANALISI. Il Csx perde 2 a 1. Una sconfitta che pone domande di fondo

L’ANALISI. Il Csx perde 2 a 1. Una sconfitta che pone domande di fondo

oliverio e magorno   di ALDO VARANO

- Farebbe male il Pd calabrese a sottovalutare il segnale politico generale che in Calabria arriva dai ballottaggi elettorali. E farebbe ancora peggio se dovesse cercare nelle singole situazioni comunali il significato del voto. O se tentasse di annegarlo nel dato nazionale, che a una prima valutazione non pare esaltante (il Csx perde Venezia e non va bene in Toscana, la patria di Renzi, dove perde Arezzo).

Ma c’è una specificità calabrese che emerge dalle urne. Le domanda che Csx, Pd, Oliverio e Magorno dovranno porre e porsi sono precise e ineludibili. Perché il clamoroso successo delle elezioni regionali non ha innescato alcun effetto generalizzato di trascinamento? Perché
così rapidamente s’è dissolto il flusso magico tra calabresi e Csx? Perché s’è creata una situazione di scetticismo diffuso sulla capacità del Csx di essere la soluzione dei problemi di cui la Calabria soffre, tendenza che si ritrova perfino a Castrovillari dove si vince arretrando? Perché i cittadini hanno deciso di affidare ad altri pezzi della politica calabrese, al Cdx, il destino dei loro territori?

Stiano attenti i dirigenti del Pd a non ficcarsi in una discussione su rotture interne, contrapposizioni ed egoismi personali, irresponsabilità di questo o quell’esponente. Le questioni locali e le specificità non spiegano nulla dal punto di vista della politica ma costituiscono proprio l’aspetto più appariscente del disastro consegnato dai ballottaggi e pongono la questione di spiegare perché sia successo. Nel Pd e nel Csx non c’è autorevolezza politica sufficiente per far ragionare o almeno neutralizzare chi gioca contro o è irresponsabile?

Né il risultato di Castrovillari, dove il Csx vince per 11 voti, in linea con l’assenza si scatto elettorale più generale, attutisce il quadro d’insieme (senza certo sottovalutare che non aver perduto anche quel Comune è un punto importante). L’aspetto centrale non è la sconfitta pesantissima del 2 a 1. Ma la difficoltà del Csx a farsi percepire come il cavallo vincente che può portare la Calabria fuori dal tunnel. Non attira e non cvonvince. meglio: ha smesso di farlo. E’ questo il punto centrale della discussione politica.

Il contesto generale sembra chiaro e segnala sconfitte dolorose e politicamente pesanti per qualità e quantità come quelle di Lamezia Terme e Gioia Tauro.

Non si tratta solo del peso rilevante di due tra i comuni più importanti della Calabria ma del ruolo strategico che Lamezia e Gioia, tra porto e aeroporto, sono chiamati a giocare nella storia di questa regione se questa regione riuscirà ad avere una storia di sviluppo e di crescita.

E qui i problemi si addensano e si aggravano. Gioia Tauro e Lamezia non possono essere valutati senza tenere conto che anche Vibo Valentia ha rinunciato due settimane fa ad affidarsi al Csx e che a Rosarno è stata possibile un’operazione di rovesciamento della sindaca Tripodi di Csx. Insomma, l’intera parte centrale della Calabria, quella che contiene i due terzi del territorio di pianura della regione e potenzialità gigantesche (e forse soprattutto uniche) per un possibile sviluppo, ha deciso di non affidarsi al Csx. Domanda: perché sta accadendo? Quanto hanno inciso le aspettative (certo, spesso superiori alle possibilità reali) e la percezione che dopo il voto e nonostante il voto a Oliverio le cose continuano ad andar male?

Non siamo quindi di fronte a un qualsiasi incidente di percorso e c’è di fronte il tempo necessario per invertire il quadro che dopo il voto appare appesantito. Il Pd se vuole avere futuro deve aprire una riflessione profonda per capire il malessere che s’è innestato nei suoi confronti e capire se per tornare a vincere deve probabilmente costruire una strategia e forse anche gruppi dirigenti nuovi a tutti i livelli.