di RICCARDO TRIPEPI
- E’ molto stretta la strada che può portare il Pd calabrese fuori dalle secche. E va percorsa rapidamente. Da Roma i vari Renzi, Guerini, Delrio e compagnia sono stati chiari: serve una gestione nuova e una rottura con il passato.
Per quel che riguarda il governo regionale ciò vuol dire una cosa sola: azzeramento totale di giunta e carica e ripartenza spedita con persone autorevoli e con un continuo monitoraggio da parte della dirigenza nazionale. Insomma: dovrà mollare anche Carlo Guccione e, a quanto pare, anche il presidente del Consiglio Tonino Scalzo. Sconti per nessuno.
Oliverio pare avere capito di non avere più margini, almeno a giudicare dal tono delle sue dichiarazioni di ieri. Dopo aver escluso categoricamente la possibilità di sue dimissioni, al Tgr Rai Calabria ha detto: «Nel Pd calabrese ci sono forze che continuano ad avere una visione animata da equilibri di potere e da un posto in giunta. All'interno del Pd vedo che ci sono forze che si muovono senza pesare e valutare quello che è il difficile passaggio per la Calabria, non solo per quello che è emerso in questa vicenda giudiziaria, ma anche per la complessità della situazione che non si riesce a percepire. Bisogna chiudere con questa stagione. Nella mia giunta ha concluso Oliverio – ci saranno forze che non hanno avuto nel passato responsabilità politiche e di governo. Darò vita ad una nuova giunta regionale subito dopo l'entrata in vigore delle norme che hanno modificato lo statuto, tra domenica e lunedì. Sarà una giunta di profilo alto e di netta discontinuità col passato».
La seconda richiesta proveniente dalla Capitale è quella di un pari rinnovamento all’interno del partito. Guerini ha chiesto a Magorno la nomina di una segreteria autorevole, una gestione più democratica se si vuole evitare che sia direttamente Roma ad inviare un commissario per tentare di non far esplodere il Pd, così come avvenuto a Roma dopo Mafia “Capitale”.
Anche Magorno ha risposto “obbedisco”. “Condivido pienamente le dichiarazioni di questa mattina del vicesegretario nazionale del Pd, Lorenzo Guerini, posizione comune e concordata già nei giorni scorsi con la segreteria nazionale: è necessario che in Calabria si proceda alla formazione di una nuova Giunta che sia espressione di un radicale e autentico rinnovamento, così com’è indispensabile che il partito calabrese percorra unito, nel sostegno al presidente Oliverio, questo passaggio particolarmente delicato e decisivo. Ringrazio Lorenzo Guerini con il quale sono costantemente in contatto per monitorare gli sviluppi delle vicende che in questi giorni sono all’attenzione dell’opinione pubblica. E’ segno che, com’è finora avvenuto, non viene meno l’attenzione per il Pd calabrese forza di governo in Calabria e parte di quel processo di cambiamento che il Pd sta portando avanti nel Paese”.
Adesso bisognerà capire se Mario ed Ernesto terranno fede alle promesse di questi giorni, strappate mentre sono con le spalle al muro. E soprattutto dovrà capirsi se riusciranno ad evitare che il partito si spacchi ed imploda nella lotta eterna tra le fazioni opposte, stavolta arricchita dai possibili colpi di coda degli scontenti uscenti e degli scontenti aspiranti assessori che rischiano tutti di rimanere con un palmo di naso.
I renziani sono in fase di grande agitazione. Oggi un gruppo di loro si vedrà a Cosenza, mentre per domani è fissata a Lamezia l’iniziativa di Gianluca Callipo che si muove con la regia di Delrio. Insomma, quella che comincia oggi sarà una settimana lunghissima per i democrat calabresi.