È difficile discutere di architettura per l’edilizia scolastica quando il patrimonio edilizio del Paese è in così grave ritardo. Il programma Scuola Sicura della Regione Calabria permette di riflettere anche su questo.
Aver posto l’elemento cruciale della graduatoria unica per il finanziamento degli edifici scolastici, ha significato e significa per i Comuni concentrarsi sulla qualità del progetto, sulla bontà delle soluzioni edilizie, sulla validità degli interventi strutturali, sulle più avanzate e sostenibili scelte energetiche, sulle migliori analisi geologiche e geotecniche, sulla possibilità di discutere con i dirigenti, con i consigli di istituto delle migliori soluzioni architettoniche. Significa dare voce alla conoscenza che viene dall’interno delle scuole, da chi vive ogni giorno gli ambienti. Può significare adeguare un edificio che rappresenta la storia di una comunità, ma può significare dover soffrire perché è necessario abbandonarlo o abbatterlo e con l’abbattimento nasce il pericolo che la memoria di intere generazioni vada dispersa. E qualità del progetto può allora significare riprendere il genius loci, il senso dei luoghi con Vito Teti. Raccordare al luogo in consonanza o in dissonanza: un approccio organico? un approccio razionale? Frank Lloyd Wright? o Walter Gropius? Oppure?
Si sta riprendendo in Calabria il patrimonio edilizio scolastico e in questo contesto si stanno implementando le migliori soluzioni strutturali, le migliori soluzioni energetiche, le migliori architetture. Non è pensabile una separazione tra contenuto e forma.
Basta riavvolgere il nastro per vedere da dove si viene, basta tornare indietro di 100 anni. Rileggere le pagine struggenti di Zanotti Bianco: La perduta gente. Negli stessi anni ‘20 del secolo scorso in cui ad Africo Antico la scuola era un miraggio, venivano pubblicati sulla “Rassegna Italiana” gli articoli che costituiscono il Manifesto del Razionalismo Italiano. Poco dopo veniva realizzata una delle più importanti opere dell’Architettura: l’asilo di Como progettato da Giuseppe Terragni è degli anni ’30.
L’Architettura più avanzata in una parte del Paese, la mancanza totale, la disperazione raccontata da Zanotti Bianco in un’altra parte: un abisso. L’Asilo di Terragni ancora oggi è meta di studiosi, di giovani architetti, di cittadini.
Saverio Strati con “La Teda” ci porta a quegli anni, o più precisamente al decennio successivo, agli anni ’40. La realizzazione – finalmente – della Scuola ad Africo è coeva a quella delle case dove lavora Filippo il giovane muratore, ma la scuola dell’Infanzia di Terragni è stata già realizzata 10 anni prima.
La Calabria oggi con il suo programma Scuola Sicura recupera quest’abisso. Architetti, Ingegneri, Geologi, Geometri, Imprese, Artigiani, Operai possono recuperare questi 100 anni, e porre le loro realizzazioni sulle frontiere più avanzate.
Spagna e Portogallo hanno impostato piani di ricostruzione del patrimonio edilizio scolastico imponenti. La Calabria è oggi una delle Regioni italiane capaci di tenere il passo. Alcune Regioni hanno lavorato molto sul tema, il Friuli da una parte e dall’altra l’Abruzzo con l’Aquila.
Dal 2015 l’edilizia scolastica è stata rimessa in moto anche dallo Stato e notevoli risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Nel XIX rapporto di Legambiente Ecosistema Scuola presentato nell’Ottobre 2018, sulla qualità dell’edilizia scolastica delle strutture e dei servizi, la Calabria è presente con due scuole tra le dieci storie italiane più interessanti di edilizia scolastica innovativa e sostenibile: con il nuovo polo scolastico dell’infanzia Virgilio di Locri e con la scuola Primaria Carrera di Roccella Jonica. La Calabria mostra grande qualità in tanti edifici in corso di completamento, ed in altri ancora di cui i rendering presentano gli elementi principali. Dopo 100 anni l’abisso che separava la Calabria dalle altre Regioni viene colmato in pochi anni.
La Calabria compete con le architetture: non solo scuole antisismiche ed ecosostenibili ma anche innovative e belle.
*docente unirc