FAI, ritornano le Giornate d’Autunno, tra i siti anche il Monte Reventino (Cz)  

FAI, ritornano le Giornate d’Autunno, tra i siti anche il Monte Reventino (Cz)  

reventino

Sabato 16 e domenica 17 ottobre ritornano le Giornate Fai d’Autunno, il grande evento “di piazza” dedicato al patrimonio d’arte e natura, giunto alla sua decima edizione, che, come gli anni scorsi, può contare sullo slancio vitale dei giovani volontari del Fai, promotori e protagonisti di questa iniziativa.

 Tra le aperture proposte ci sono percorsi naturalistici e luoghi “verdi” e anche in siti prettamente storico e artistici, verrà offerta una narrazione che abbraccia il paesaggio in cui sono immersi. Di particolare impatto sono due visite in zone devastate quest’estate dagli incendi: Santu Lussurgiu (OR) e il Monte Reventino (CZ).

Il catalogo dei luoghi visitabili è, come di consueto, molto ampio: in 300 città d’Italia, 600 siti solitamente inaccessibili oppure poco noti che meritano di essere valorizzati, saranno svelati in tutta la loro bellezza e unicità, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria (ai partecipanti alla manifestazione verrà suggerito un contributo non obbligatorio di 3 €. I posti sono limitati; la donazione online consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita. Prenotazione online consigliata – salvo diverse indicazioni segnalate sul sito – ed elenco completo delle aperture su www.giornatefai.it)

 Tantissime le tipologie rappresentate: dai complessi religiosi ai palazzi, dai castelli alle aree archeologiche, dai piccoli musei ai parchi e giardini storici, e ancora borghi, aree naturalistiche, luoghi produttivi e molto altro. Inoltre, in occasione del centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto, il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze Armate concederanno l’accesso straordinario in 42 loro luoghi-simbolo di significativa importanza storica e istituzionale.

Tra le aperture di maggior si segnala a Roma il Casino del Bel Respiro, edificato nel parco di Villa Pamphilj da Alessandro Algardi nel 1644 per papa Innocenzo X e oggi sede di rappresentanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri durante le visite di Capi di Stato e di Governo. A Milano il Nuovo Campus Bocconi, realizzato sull’area dell’Ex Centrale del Latte a firma delle archistar Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa, dello Studio SANAA di Tokyo, e progettato secondo criteri di biocompatibilità ed ecosostenibilità. A Firenze la cinquecentesca Villa Salviati, che oggi ospita gli Archivi Storici dell’Unione europea e i Dipartimenti di Legge e Storia dell’Istituto Universitario Europeo. A Torino la Scuola d’Applicazione dell’Esercito, che ha sede a Palazzo Arsenale, edificato nella prima metà del Settecento su progetto di Filippo Juvarra, che vanta un cortile di 66 metri, appena restaurato, e che ebbe tra i suoi allievi il matematico Lagrange, Cavour e generali come Lamarmora e Cadorna. A Napoli il settecentesco Palazzo Serra di Cassano, dove oggi si trova l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e dove in occasione delle Olimpiadi di Roma 1960 venne organizzato il famoso “Gran Ballo dei Re”. A Matera la Scuola di Alta Formazione e Studio “Michele D’Elia”, parte dell’Istituto Centrale per il Restauro, dove si preparano i futuri restauratori attraverso un percorso d’eccellenza. A Venezia il complesso dell’Arsenale, nato nel Medioevo come cantiere navale della Serenissima, ricordato da Dante nell’Inferno e di cui saranno visibili aree normalmente non accessibili, tra cui il Salone degli Squadratori, imponente edificio di matrice settecentesca.

Con una donazione volontaria, inoltre, è possibile partecipare alla campagna “Ricordiamoci di salvare l’Italia” che rende possibili importanti progetti di restauro e valorizzazione che il Fai realizza a beneficio della collettività. Particolare rilievo rivestono quelli dedicati alla sostenibilità e all’ambiente, inteso come intreccio indissolubile di natura e storia, attraverso i quali la Fondazione esprime il suo modo di essere “ambientalista” e il suo crescente impegno per la diffusione di una più ampia “cultura della natura”. Questa volontà è ben rappresentata dal progetto di recupero e valorizzazione di Monte Fontana Secca a Quero Vas (BL), 150 ettari di boschi e pascoli d’alta quota sul massiccio del Grappa, che raccoglie al meglio le istanze legate alla memoria e all’ambiente.

“Fontana Secca rinascerà – spiega un comunicato del Fai – Sarà raggiunta la sostenibilità idrica e ripristinata la produzione casearia, verranno allestite aule didattiche dedicate all’ambiente e un bivacco con servizio di pernottamento. Il progetto prevede il recupero del sentiero sul crinale, con una vista che abbraccia le Dolomiti e, seguendo il Piave, giunge fino alla Laguna di Venezia, e la creazione di uno spazio per raccontare, attraverso documenti, fotografie e reperti, quello che fu un campo di battaglia decisivo della Grande Guerra”.