COME CI VEDONO. Reggio, quanto vale un bambino o una donna? Zero!

COME CI VEDONO. Reggio, quanto vale un bambino o una donna? Zero!

donna e bimbo       di GIANNA FREGONARA* - Quanto vale un bambino a Reggio Calabria? Niente verrebbe da rispondere, se si guarda alla mappa degli asili nido comunali che raggiungono l'incredibile quota di zero.

Neanche un asilo nido pubblico in tutta la città, dal 2012, come scrive Carlo Macri sul Corriere.it.

L'amministrazione è commissariata per mafia, di problemi si immagina che ne abbiano dunque tanti. Ma nell'ultimo anno sono stati azzerati i fondi residui per i bambini fino a tre anni e anche gli ultimi due asili comunali, qualche decina di posti per una domanda che supera le mille unità, hanno chiuso. Ora sono stati stanziati nuovi fondi ma, tra bandi e controlli, non saranno utilizzabili almeno fino alla fine del 2014.

Certamente la notizia che a Reggio Calabria non ci sia neppure un servizio per i bambini è anche la lampante spiegazione, non l'unica, del fatto che la disoccupazione femminile sia da sempre a livelli record, ben prima che la crisi abbia fatto sentire i suoi effetti: soltanto due donne su dieci - considerando la popolazione tra i 15 e i 65 anni - hanno un lavoro. Soltanto Sicilia e Puglia fanno peggio. In Emilia Romagna per esempio lavorano quasi 6 donne su 10.

La questione non è solo economica, evidentemente. Ma oltre ad essere un problema di welfare, un problema che riguarda le donne e le mamme, la totale assenza di servizi per i più piccoli fa riflettere sull'impegno che a Reggio Calabria si mette per le nuove generazioni. E meno male che in questi giorni sono stati i genitori a opporsi a tanto disinteresse e a lanciare la petizione per chiedere fondi e asili.

Senza citare lo slogan di Tony Blair «education, education, education» che a partire dagli anni Novanta ha permesso di fare del sistema scolastico del Regno Unito un modello di equità di buon livello, non stupiscono i dati negativi della Calabria nelle rileva-zioni sui risultati scolastici, se addirittura un capoluogo è fermo a un modello di più di cinquant'anni fa a partire addirittura dalla prima infanzia.

*giornalista del Corriere della Sera