di MARIA C. LANZETTA - (Riceviamo e pubblichiamo) Il 28 dicembre di 105 anni fa il violentissimo terremoto di Reggio e Messina. Qualche giorno fa, prima di Natale, Reggio è stata svegliata alla stessa ora da alcune scosse di terremoto che per fortuna non hanno prodotto danni, ma solo tantissima paura. Il sito archeologico di Pompei sta cadendo a pezzi, il sito archeologico di Sibari è stato devastato da una inondazione, così come ha subito gravissimi danni la Sardegna, Catanzaro e rischia di scomparire il sito archeologico di Kaulonia.
Sono solo alcune delle tante problematiche che investono ogni anno molte regioni italiane, lasciando sul terreno una grande mole di preoccupazioni e di dilemmi sia strutturali che umani. Purtroppo anche gli Enti predisposti alla salvaguardia, alla prevenzione e alla ricostruzione non hanno dato la migliore prova di se, e il caso dell’Aquila rappresenta purtroppo l’apice della negligenza, della improvvisazione, della corruzione e delle scelte politiche sbagliate che hanno determinato per esempio la nascita della cosiddetta New Town con notevole ritardo per la ricostruzione del Centro Storico. Tra l’altro la Corte dei Conti Europea ha prodotto una relazione molto dura riguardo all’utilizzo dei fondi della Commissione Europea pari a 494 milioni di euro.
Altre problematiche simili sono nate riguardo al terremoto dell’Emilia, come se le complicazioni degli anni precedenti non fossero servite a nulla.
Come si vede passato e presente sono molto simili, a parte l’unico caso positivo che riguarda la ricostruzione del Friuli, al quale nessuno sembra voglia fare riferimento.
Ma il terremoto di Reggio e Messina ci porta alla memoria un personaggio che le questioni del post terremoto e delle alluvioni le aveva affrontate e risolte, perché le ha affrontate impegnandosi, con lungimirante senso di responsabilità, di umanità, di rispetto dei territori e di amore per la cultura e dei beni culturali, per recuperare le condizioni di vita che per secoli avevano formato le comunità colpite da un disastro come il terremoto o le alluvioni. Il personaggio si chiama Umberto Zanotti Bianco, di cui quest’anno ricorre il cinquantenario della sua scomparsa.
Umberto Zanotti Bianco nasce a Canea -isola di Creta- nel 1889 Studia nel Collegio dei Barnabiti di Moncalieri, conosce padre Giovanni Semeria, Antonio Fogazzaro e l’avvocato Attilio Begey, che lo aiutano idealmente ad avvicinarsi ai problemi della “perduta gente”.
Nella Calabria devastata dal terremoto conosce Gaetano Salvemini, Massimo Gorkji e altri e conduce, con Giovanni Malvezzi, una inchiesta sulle condizioni di vita in Aspromonte. Nel 1910 fonda l’ ANIMI (Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno). La prima sede è stata in una baracca di Villa S. Giovanni e poi a Reggio Calabria, presso una struttura detta “il Cipresseto”, oggi sede di Residenza Teatrale dedicata a Zanotti Bianco grazie al lavoro certosino, professionale ed appassionato del prof. Pasquale Amato, il principale custode e divulgatore dell’azione Zanottiana. Oggi la sede dell’ANIMI è a Roma, presieduta dall’ onorevole Gerardo Bianco.
A 23 anni, nel 1912, si trasferisce a Reggio Calabria, creando ambulatori, centri diagnostici, antimalarici, colonie estive, asili e cooperative tessili e della pesca, promuovendo l’edilizia scolastica e l’amore per i beni culturali, come risorsa ed elemento di promozione di un territorio.
Ha fondato l’associazione Italia Nostra e fu Presidente della Croce Rossa Italiana dal 1944 al 1949. Nel 1952 è stato nominato senatore a vita della Repubblica Italiana dal presidente Einaudi. Svolse una notevole attività parlamentare volta soprattutto alla difesa e alla valorizzazione del patrimonio artistico e ambientale e ai problemi della scuola; suo il progetto della legge sull'edilizia scolastica del 1952. Morì a Roma nel 1963.
A Zanotti Bianco è stato dedicato un docufilm - in fase di post-produzione, con il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e ai Beni Culturali della Provincia di Reggio Calabria -, sono state intitolate scuole e associazioni, l’ultima delle quali presieduta da chi scrive, avendo per soci archeologi, studenti e docenti di archeologia della Università e della Scuola Normale di Pisa, dell’Università di Firenze e dell’Università di Reggio Calabria, che da quindici anni conducono campagne scavi presso il sito di Kaulonia riscrivendone la storia con scoperte straordinarie e uniche, ultima delle quali il pavimento mosaicato delle terme, unico in tutta la magna grecia, frutto degli scavi dell’ archeologo Francesco Cuteri e degli studenti volontari, quest’anno giunti anche da Bahia Bianca in Argentina , grazie ad un gemellaggio nato in nome del mosaico del Dago, anch’essa unico reperto esistente e visitabile all’Antiquarium di Monasterace Purtroppo tutte le problematiche affrontate da Zanotti Bianco attraverso l’ANIMI sono, come si diceva, di estrema attualità ancora oggi, l’ultimo dei quali riguarda il sito di Kaulonia che rischia di essere inghiottito dal mare dalle prossime mareggiate.
Sono stati lanciati appelli e interrogazioni parlamentari per un intervento rapido prima che si consumi il disastro definitivo. Già il direttore del Parco Archeologico, dott.ssa Maria T. Iannelli e il Commissario Straordinario del Comune di Monasterace, dott.ssa Maria L. Tripodi, hanno avuto il modo di interloquire con la Provincia di Reggio Calabria per programmare i primi interventi.
Purtroppo ci sorprende e ci amareggia il silenzio dell’Assessore Regionale ai Beni Culturali Caligiuri, che pure la scorsa estate si era recato in visita sul sito di Kaulonia per ammirare le ultime fantastiche scoperte; senza dimenticare che in questi anni, grazie ai reperti riportati alla luce, sono state organizzate a Firenze due mostre a cura delle prof.sse Cecilia Parra, dell’Università di Pisa, di Lucia Lepore, dell’Università di Firenze e dei loro studenti, mostre che hanno contribuito a creare un ponte culturale tra nord e sud, il cui sviluppo è uno dei principali obiettivi dell’associazione da me presieduta. Così come auspichiamo che tra le parole dei Convegni - che giustamente ricordano ed esaltano le nostre ricchezze culturali – e i fatti reali ci sia sempre una consonante coerenza.
*Presidente Associazione Culturale UMBERTO ZANOTTI BIANCO - Monasterace