Il tema del Mediterraneo è stato classificato in questi ultimi anni come tema di guerre e come tema di sbarchi. Cioè questione da affrontare e risolvere con i Ministeri della Difesa e degli Interni.
Si è involontariamente (o volontariamente, da discutere) cancellato il tema del Mediterraneo come area degli scambi, come area di passaggio dei più grandi flussi economici mondiali.
Questo ribaltamento ha fatto gioco ad una politica della paura, della preoccupazione, del timore.
La realtà dei fatti è ben diversa e particolarmente al Sud. I grandi porti commerciali di Augusta e Gioia Tauro continuano ad essere le più grandi porte commerciali del Paese per i rifornimenti energetici e per i container. I porti di Palermo, Napoli e Bari forniscono gli snodi importanti ai passeggeri ed alle merci che il nostro Paese scambia nel Mediterraneo. Occupazione e Pil notevoli sono direttamente correlati al sistema degli scambi, e lo sono storicamente ed ancor più oggi nel Mediterraneo.
Su queste realtà, sulle loro relazioni e quindi sul tema base dei trasporti, si svolge all’università di Palermo un forum in cui si sviluppa un confronto tra i maggiori protagonisti, al fine di capire se è possibile passare dalla competizione interna ad un vero e proprio sistema in cui alla competizione sulle briciole venga sostituita una collaborazione per costruire un soggetto centrale che possa fornire un’alternativa al grande sistema del Northern Range europeo.
La questione, è bene sottolineare, non è creare un sistema antagonista rispetto ai porti del Nord Italia, ma creare un sistema per competere con i grandi porti del Nord Europa: da Rotterdam a Bremerhaven. È noto che i porti situati nel Nord Europa (i sette principali), rispetto al solo traffico di container, movimentano una quantità complessiva che è almeno quattro volte più grande della somma dei container movimentati nei primi 11 porti della sponda Sud europea: cioè non solo gli italiani.
Nel Forum economico del Mediterraneo di Palermo (MedCom Forum), si sviluppa questo confronto analizzando da vari punti di vista i tre aspetti più importanti: il trasporto aereo, il sistema dei porti, le connessioni con i grandi corridoi intermodali che vanno dal Mediterraneo al centro Europa. Partecipano al confronto i principali protagonisti: Sindaci delle città metropolitane, Docenti universitari, Direttori Generali di Agenzie pubbliche, Manager di società pubbliche e private, Presidenti e Commissari di Autorità di Sistema Portuale, Giornalisti di settore.
L’occasione è un valido punto di ripartenza per ragionare sul ruolo che possono avere le Istituzioni, gli Imprenditori, le Università per sviluppare le potenzialità dell’area nel suo complesso, e quale ruolo può svolgere l’Italia.
Una prima immediata riflessione può coinvolgere le Regioni del Mezzogiorno che possono diventare protagoniste in un sistema economico sempre più globalizzato. Un tema sarò quello di sviluppare un’azione coordinata per la nuova rete europea TEN-T, su cui si lavorerà a Bruxelles nel 2020 e nell’anno successivo. L’obiettivo è quello di un sempre maggiore e più stretto coordinamento tra tutte le Regioni del Sud, come si sta facendo proprio in questi mesi, è solo un esempio, tra Basilicata, Calabria e Sicilia, per realizzare insieme la pista ciclabile della Magna Grecia. Una ciclovia con più di 1100 chilometri di piste che diventerà una delle ciclovie più importanti d’Europa, grazie allo sforzo coordinato e congiunto delle tre Regioni.
*docente unimediterranea.