"Nella giornata del 5 luglio - sostengono i sindacati - l'azienda Call&Call Lokroi ha notificato alle organizzazioni sindacali ed alle Rsu l'apertura della procedura di licenziamento per 129 unita' della sede operativa di Locri a seguito della comunicazione del committente Engie Italia di volersi ritirare da Locri. Gia' nel corso degli ultimi anni altre commesse, quali Ing Bank Spa e Rcs Mediagroup, avevano cessato i rapporti commerciali su Locri, ma tra l'aumento del traffico di Enel (unica commessa rimasta su Locri) ed i sacrifici posti in essere da lavoratrici e lavoratori di Call&Call Lokroi, non ci furono impatti occupazionali tali da portare la societa' ad avviare le procedure di licenziamento.
L'ennesima fuga da Locri da parte del terzo committente in poco meno di 3 anni porta ad un esubero strutturale di ben 129 tra lavoratrici e lavoratori.
Una situazione che Locri e la Calabria tutta non possono permettersi. 129 padri e madri di famiglia che hanno scelto di restare nella propria terra, dando dignita' alla propria vita attraverso un lavoro onesto in una terra che per troppe volte, anche recentissimamente, e' balzata agli onori della cronaca per situazioni malavitose poco edificanti per tutto il territorio calabrese. Questo ennesimo depauperamento del territorio non puo' essere permesso, non puo' essere messo in discussione una attivita' che ha dato lavoro a centinaia di giovani della locride, risultando quale baluardo della legalita' in un comprensorio afflitto da malavita, malaffare e malapolitica.
Le segreterie regionali Slc e Uilcom della Calabria condannano con fermezza l'atto irresponsabile di Engie Italia che al danno di aver ridotto i volumi di traffico aggiunge la beffa di spostare il residuo dell'attivita' in un'altra sede di Call&Call, ritenuta piu' funzionale logisticamente. Questa ennesima spoliazione non sara' concessa, metteremo in campo ogni azione di lotta per richiamare a responsabilita' Engie Italia, non permetteremo che 129 famiglie calabresi subiscano l'ennesimo dramma occupazionale".
"Alle istituzioni locali - concludono i sindacati - chiediamo un contributo concreto di merito sostenendo le rivendicazioni e le battaglie che le organizzazioni sindacali metteranno in campo a tutela dell'occupazione, strumentalizzazioni e populismi siano messi da parte per il rispetto dovuto a questi 129 lavoratori calabresi. Alle lavoratrici ed ai lavoratori chiediamo di rimanere compatti e continuare ad avere quello spirito di unione e solidarieta' che hanno caratterizzato la loro storia e che negli anni hanno permesso di uscire da situazioni similari".