Le sei donne arrestate, quasi tutte legate sentimentalmente ai componenti del gruppo, secondo l'accusa, nel tempo erano riuscite a ricavarsi posizioni di rilievo. La maggior parte, infatti, si occupava del trasporto dello stupefacente che veniva occultato solitamente nelle parti intime. Una di loro, ritenuta particolarmente scaltra, era riuscita ad ottenere un ruolo di primo piano gestendo personalmente la contabilita' dello stupefacente e i crediti vantati verso i pusher. E per chi non pagava erano guai. I carabinieri hanno documentato un episodio in cui la donna ha chiaramente minacciato uno spacciatore moroso il quale e' stato successivamente pestato dal marito della stessa. La pericolosita' dei soggetti, che ha indotto la Procura a emettere il provvedimento di fermo, sarebbe stata confermata, secondo gli investigatori, dai numerosi legami di amicizia e parentela con esponenti del potente clan di 'ndrangheta dei Muto di Cetraro.