SCULCO (Cal in Rete): Ridare a Catanzaro il profilo istituzionale che le spetta

SCULCO (Cal in Rete): Ridare a Catanzaro il profilo istituzionale che le spetta
"E' necessario definire le proposte operative per ridare a Catanzaro il profilo istituzionale che le spetta nello scenario regionale. Questa citta' e i suoi cittadini pagano prezzi altissimi, in termini di qualita' della vita, crescita e sviluppo. Adesso, e' tempo di andare oltre la denuncia. E di parlare ai cittadini sulla base di una seria, consapevole, condivisa e puntuale piattaforma programmatica". Lo ha detto la consigliera regionale di "Calabria in Rete" Flora Sculco nel corso di un incontro che si e' svolto nel capoluogo con il movimento "Catanzaro in Rete".

"Una piattaforma di idee e proposte - ha aggiunto - con cui rimuovere le criticita' che non consentono alla citta' di esercitare una funzione propulsiva nell'area baricentrica, ne' di essere elemento di coesione istituzionale, economica e sociale per la Calabria suggestionata da spinte centrifughe. E' nostra intenzione cooperare fattivamente per mettere a disposizione della citta' un programma che si proponga di realizzare, nei primi cento giorni di governo, alcuni dei punti piu' qualificanti. Il momento e' assai propizio, sia perche' coincide con l'utilizzo delle ingenti risorse comunitarie 2014-2020 e delle risorse discendenti dal Patto per la Calabria che Catanzaro deve saper intercettare, sia per la generosa disponibilita' dell'on. Enzo Ciconte di impegnarsi affinche' Catanzaro enfatizzi, attraverso la valorizzazione della cultura quale elemento cruciale per ogni progetto di rilancio economico, la sua spiccata propensione a diventare citta' dei saperi e della conoscenza, della ricerca e dell'innovazione tecnologica".

"La citta' - ha detto ancora la consigliera regionale - ha bisogno di un progetto di rinnovamento possibilmente sintetizzato in dieci punti. Caratterizzato da concretezza operativo e da un'inequivocabile caratura innovativa. Un progetto che sia puntuale nel percorso realizzativo (non dunque un manifesto d'intenti) e coerente con le risorse finanziarie disponibili o da acquisire; inclusivo delle proposte elaborate dalle forze politiche riformiste della citta', dalle istanze economiche e sociali piu' rappresentative e dal mondo delle associazioni; innovativo sia sul piano urbanistico (finalizzato ad armonizzare i microcosmi urbanistici nel tempo cresciuti disordinatamente al punto da sembrare periferie anonime e abbandonata a se'), sia dello sviluppo economico (irrobustendo anzitutto il dialogo citta' - Regione - Governo - Unione europea) e sociale (di assoluto rilievo e' il tema della sanita' e dei carenti servizi sociali)"