di ALDO VARANO - Come previsto Fi e nel Ncd, i due duellanti dell’ex Pdl, hanno aperto lo scontro anche in Calabria. Più presto di quanto immaginato Fi va all’attacco di Scopelliti.
Il perché è evidente: Fi vuole impedire che il Governatore in una situazione di calma possa tranquillamente cannibalizzare Fi impadronendosi di sempre più pezzi del vecchio centro destra.
Ma c’è anche un retro-scontro interno a Fi: chi guiderà l’attacco contro Scop avvantaggiandosi nella lotta, che prima o poi si aprirà dentro Fi per appropriarsi (questo il calcolo) della pelle di Scopelliti? L’assessore Tallini, battendo tutti sul tempo, s’è fatto avanti scagliando pietre sul Gov per primo.
Scop è andato a Locri alla presentazione del libro di Fini che Berlusconi considera l’origine di tutti i suoi guai? Tallini senza star lì a preoccuparsi del fatto che non è il massimo polemizzare coi giudizi espressi in un incontro (apparentemente) culturale gli si è scagliato addosso con un linguaggio ruvido e diretto.
«I duri giudizi espressi dal presidente Scopelliti sul presidente Berlusconi durante la presentazione del libro di Gianfranco Fini a Locri mal si conciliano con il ruolo di leader di coalizione che i fatti delle ultime settimane gli hanno consegnato». E scusate se è poco.
Ma è solo l’inizio del pesante avvertimento. «Il gruppo di Fi, con amicizia e lealtà, gli ha riconosciuto questo ruolo (di leader, ndr) che, comunque, andrebbe esercitato con equilibrio e spirito unitario. Sono tra quelli, assieme all'amico Giacomo Mancini, che più si stanno spendendo sul fronte unitario, nella consapevolezza che il centrodestra può legittimamente candidarsi a guidare ancora la Regione». Che tradotto significa: Scopelliti non è per grazia ricevuta il leader del centro destra calabrese ma perché io e altri, come Mancini (qui citato per blindarlo rispetto all'ira possibile di Scop), gli stiamo “riconoscendo” questo ruolo e lo abbiamo fatto per tenere unita una coalizione (si badi, la coalizione, non la squadra di Scopelliti) che può candidarsi ancora (la coalizione non Scop a guidare la Regione; però, perché questo sia possibile, e sono i primi paletti, il Governatore deve esercitare con equilibrio il ruolo che gli è stato affidato, cosa che certamente non ha fatto andando a Locri per incensare Fini e attaccare B.
Poi una bacchettata più dura: «Non entro nel merito delle critiche rivolte da Scopelliti a Berlusconi poiché rientrano nella normale dialettica politica (graziosa concessione formale, ndr). Mi stupisce che il Governatore accusi il leader di FI (cioè, B, ndr) di essere un uomo solo al comando quando proprio Scopelliti, in Calabria, ha assommato in un'unica persona tutte le cariche politiche ed istituzionali. Lo dico senza polemica, ma occorre uno sforzo di coerenza da parte di tutti». Tradotto: siamo alla solita storia di corna, asini e buoi. Parla di concentrazione del potere di B a Roma proprio Scop, che si tiene strette tutte le cariche possibili e immaginabili che esistono in Calabria? Inaccettabile e incoerente.
Per il resto, infierisce Tallini, sia chiaro: «Se il Nuovo Centrodestra sostiene che il metodo di scelta del leader di coalizione a livello nazionale sono le primarie, anche in Calabria andrà evidentemente utilizzato questo sistema, in cui ogni forza componente potrà legittimamente presentare la propria candidatura».
Tradotto: Scopelliti si tolga dalla testa che la sua ricandidatura sarà una marcia trionfale osannata da tutto il centro destra. Il nuovo candidato Governatore non è deciso. Ogni partito della coalizione presenterà un candidato e si faranno le primarie di colazione dove Fi presenterà “legittimamente” un proprio candidato in competizione, caro Scopelliti, alla tua candidatura.
Una sfida? Di più, il preavviso di uno sfratto.
P.S. E sapremo presto come si stanno evolvendo gli equilibri di potere nel centro destra calabrese. Si capirà dalla reazione del Ncd a questo primo avvertimento di Fi.