IL PUNTO. Ecco come e perché il crollo del Cdx crea problemi al Csx. VARANO

IL PUNTO. Ecco come e perché il crollo del Cdx crea problemi al Csx. VARANO

crs      di ALDO VARANO

- In Calabria politici e osservatori continuato a elencare risse tra i partiti e tra potentati e famiglie che li dominano. Intanto, senza che nessuno ci faccia caso, un violento movimento tellurico li ha scaraventati su un’altra terra dove le regole sono completamente diverse.

Il primo a riaversi è stato Franco Talarico, il presidente del Consiglio sempre fedele a Scopelliti, che ha esultato alla notizia che a Roma avevano deciso che Ncd e Udc erano diventati un unico partito: unica lista sempre e comunque contro Fi. Pezzi di quei partiti (pare Trematerra) non ne vogliono sapere (ieri la Adnk ha dato una notizia esilarante: Trematerra è a Roma alla ricerca di un posto nel Cdx o nel Csx). Ma i rivoltosi ai diktat romani dove andranno? Nel Cdx non c’è più niente da prendere. Da soli come tanti Masaniello disperati? Faticano a capire che è cambiato qualcosa di profondo. Il Cdx che abbiamo conosciuto non c’è più. Non c’è più il berlusconismo in caduta libera e ormai vicinissimo, dicono impietosi sondaggi, a una percentuale con una sola cifra.

La Calabria con quanto sta accadendo c’entra poco, non è protagonista di processi storici importanti da tempo. Ma le elezioni regionali sono – destino cinico e baro - qui e qui arriva la prima onda del sommovimento che travolge chi non si rende conto della sua pericolosità.

Il Cdx in Calabria è ormai ridotto a Fi in caduta libera, ai FdI al 3,8, e a qualche superstite del vecchio e potentissimo Cdx che nessuno si vuole accollare. Leggetevi l’elenco dei partecipanti alla prima riunione di Wanda Ferro. Tallini si sbraccia a rincuorarla spiegando che i dati delle Provinciali dimostrano che la partita reginale è “ancora aperta”: scambia qualche decina di rappresentanti del vecchio ceto politico che si beccano come i polli renziani (inteso Tramaglino) destinati a finire in pentola con le centinaia di migliaia di calabresi che già alle politiche e alle europee hanno mollato il Cdx e Fi per Grillo (in gran parte) o per Renzi (inteso, Matteo).

Ma il terremoto investe anche il Csx che (prima o poi qualcuno ci farà sopra un ragionamento) ha fatto le primarie senza neanche aver definito con precisione con quale alleanza avrebbe chiesto il voto per governare. Callipo, che a un certo punto spaventò tutti gli Oliveriani perché molti erano sicuri che la famiglia Gentile si sarebbe scatenata facendolo vincere perché avrebbe aperto al Ncd (ricordate il sondaggio ordinato dal Pd che monitorò curiosamente (?) anche la sfida tra Callipo alleato del Ncd di Gentile contro la Ferro?) ora come un martello pneumatico giudica mortale qualsiasi contaminazione col Cdx. Anche lui, come Tallini rimuove infastidito gli eventi che ci sovrastano.

Oliverio e Magorno sono stati convocati a Roma su alleanze e liste. Il segretario del Pd con che linea si è presentato all’incontro? Il Pd, che si presume governerà la Calabria, quali alleanze propone? La riunione dopo essere iniziata è stata rinviata di un giorno, dal 15 al 16.

Indiscrezioni “ufficiali” nessuna. I due vogliono procedere senza alcuna contaminazione dell'ex Cdx? Ne vogliono imbarcare qualche pezzetto ma solo di incognito? SE la sentono di fare un'alleanza alla luce del sole con il Ncd? Questi sono i nodi, ma sui nodi c'è il mistero. Quello che Guerini ha spiegato a Oliverio e Magorno è invece facilmente immaginabile.

Renzi ha bisogno dell’Udc e del Ncd per governare l’Italia. Ha anche bisogno di stroncare qualsiasi possibilità di ripresa al populismo berlusconismo che propone no all’euro e subalternità alla Lega Nord. Ha interesse a creare spazio a una ricomposizione del moderatismo italiano lontana dal radicalismo. Questo senza contare che se i senatori del Ncd dovessero avvertire che la loro storia è finita perché vengono rigettati (senatori calabresi compresi) potrebbero voltare le spalle a Renzi.

Guerini non ha ordinato niente a nessuno ma avrà spiegato a Magorno e Oliverio che devono tenere conto di tutto questo perché i calabresi sono un pezzo dell’Italia e non della Papuasia (com’è noto, ogni volta che possiamo servire torniamo ad essere un pezzo dell’Italia).

Oliverio e Magorno gli avranno obiettato che calabresi e perfino Callipo non vogliono gli ex del Cdx (neanche il sindaco di Locri?). Ci si può mettere accanto quelli che hanno governato con Scopelliti? Certo che no. Ma si può in nome della Calabria mandare all’aria il paese? Neanche questo si può.

Ma Guerini potrebbe aver trovato la soluzione: dato che non possiamo più fare come il Pci o i Ds che ponevano veti su questo o quello senza mai accettarne alcuno, siate coraggiosi: dite ok all’alleanza ponendo come unica condizione un rinnovamento radicale delle liste senza dentro nessuno che abbia fatto parte di un Consiglio regionale. In fin dei conti, calcolato il prestigio del Consiglio scioltosi per condanna del Governatore, la cosa non sarebbe vista male.

Sarebbe divertente poi seguire il viaggio di Magorno, a Cosenza, a Catanzaro e a Reggio, per spiegare: ora facciamo veramente com’ha fatto Renzi. Facciamo fare una figura da cani al Cdx coi vecchi notabili mentre noi ci liberiamo di botto di tutti i mobili vecchi che c’impediscono di muoverci.