di RICCARDO TRIPEPI -
Alla fine si andrà ballottaggio. Il candidato del centrodestra Paolo Mascaro ottiene il 41,59% dei voti e sfiderà al secondo turno del 14 giugno il candidato del centrosinistra Tommaso Sonni che si è fermato al 25,75%. La vittoria finale di Mascaro sembra quasi inevitabile se si pensa che le altre forze di centrodestra (Fratelli d’Italia) che hanno sostenuto Pasqualino Ruberto sono arrivate a raccogliere il 17,89%. Un eventuale apparentamento o, comunque, una semplice conferma di schieramento da parte dell’elettorato moderato dovrebbe essere sufficiente a dare la vittoria a Mascaro. Briciole per gli altri candidati: Mimmo Gianturco (Casapound) ottiene il 6,46%, Giuseppe d’Ippolito (M5S) il 4,52% e Nicola Mazzocca (Idee in movimento) il 3,77%
Sono quasi 15 punti percentuali di distacco tra Mascaro e Sonni che evidenziano la voglia di cambiamento dei cittadini lametini dopo una lunga gestione, durata dieci anni, da parte del centrosinistra. E girano il coltello nella piaga delle lacerazione del Pd che ha praticamente rinunciato a correre fin dal momento della scelta delle candidature.
Il patatrac delle primarie, perse dai democrat, ma comunque precedute da un mare di polemiche e dallo stesso commissariamento del partito provinciale, sono state il peggiore dei viatici per Tommaso Sonni che ha salutato come una vittoria il raggiungimento del ballottaggio: «Nessuno scommetteva sul centrosinistra che potessimo arrivare al ballottaggio invece ci siamo riusciti con un buon successo elettorale. Abbiamo iniziato in ritardo – ha aggiunto - rispetto agli altri competitor ed abbiamo perseguito l'obiettivo più importante di mettere insieme il centrosinistra».
Gongola, invece, Paolo Mascaro che si sente la vittoria finale in tasca. «C'è un dato politico che nessuno può controbattere: l'elettorato lametino ha sonoramente punito il centrosinistra dopo dieci anni di governo della città – ha detto il candidato sindaco - Nel centrodestra che, a differenza del centrosinistra che si è presentato unito, era frastagliato - aggiunge - i lametini in maniera netta e chiara hanno individuato in Paolo Mascaro il loro candidato, dandomi un consenso così alto che mi ha permesso di doppiare l'altro candidato».
Altro dato che emerge da Lamezia è che il centrodestra, per la gioia di Mimmo Tallini che ha salutato con soddisfazione la vittoria di Mascaro, se riesce a mettere insieme i principali partiti (Fi e Ncd) può dare parecchio fastidio e pensare anche di tornare ad essere forza di governo. Messaggio che lo stesso Gaetano Quagliariello ha lanciato in occasione della chiusura dell’ultima campagna elettorale. Si capisce, però, che Alfano e i Gentile dovranno fare chiarezza nei rapporti con Renzi e Oliverio, prima di pensare di estendere l’alleanza anche ad altri livelli.
Come tradizione vuole, non è mancata neanche per questa elezione una coda polemica. A sollevare questioni in ordine alla regolarità del voto sono stati i grillini. «A Lamezia Terme abbiamo riscontrato irregolarità in diversi seggi. Stiamo preparando il ricorso - ha annunciato dalla sua pagina facebook, il parlamentare del Movimento Cinquestelle, Mario Parentela - Siamo stanchi di questi modi di fare. Bisogna rispettare le regole affinché ci sia la piena legalità nei conteggi. Nel frattempo incrociamo le dita, entrare in Consiglio con un nostro consigliere è fondamentale».
Soddisfatto per l’esito del voto si è detto, infine, anche Mimmo Gianturco. «La forza giovane di Lamezia – ha detto - ha deciso di fare una scelta senza vincoli e senza legami. Hanno dimostrato di volere il cambiamento». Rispetto a possibili alleanze in vista di un ballottaggio Gianturco è prudente ma afferma: «valuteremo come muoverci. Sicuramente non possiamo lasciare la città in mano ad un’amministrazione come quella passata. Con l’opposizione o con la maggioranza faremo la nostra parte». Ancora in silenzio, invece, Pasqualino Ruberto che evidentemente non vuole muoversi con imprudenza in una fase così delicata. Il suo bacino di voti è oggetto del desiderio di tutti gli schieramenti e non si esclude nessuna possibilità, considerata la profonda rottura all’interno del centrodestra al momento dell’ufficializzazione della candidatura di Mascaro. In questa crepa il centrosinistra di Sonni proverà ad infilarsi.