Platì San Luca Spilinga, ma la politica-spettacolo non basta

Platì San Luca Spilinga, ma la politica-spettacolo non basta

platì   di FILIPPO VELTRI -

Dato che ier – Festa della Repubblica Italiana – la Direzione regionale del Pd ha deciso di riunirsi a Plati’ dove non e’ stata presentata alcuna lista e quindi le elezioni non si sono nemmeno svolte, forse farebbe bene, all’esito dei risultati delle amministrative di domenica, a fare una capatina nella vicina San Luca e, se ci riesce, anche nella più lontana Spilinga, nel vibonese. Magari passando per Rosarno, dove non si è votato ma è accaduto un fatto gravissimo e inaudito con la caduta del sindaco Elisabetta Tripodi.

A San Luca e Spilinga erano state, infatti, presentate le liste lista ma la maggioranza degli elettori se n’è’ rimasta a casa e dunque anche in quei due comuni arriveranno i commissari prefettizi. Eravamo stati facili profeti a scrivere e dire che Platì non poteva essere e non è infatti un caso isolato ma invece la spia di una situazione grave, assai grave, e assai diffusa in Calabria e basta ora guardare ai dati di partecipazione al voto del 31 maggio per rendersene conto.

Non serve la propaganda, non servono le scorciatoie ma un lavoro duro e silente, sotterraneo e tenace, caparbio e volenteroso, per ridare speranze e dignità e riportare la gente alla partecipazione. Il punto non è accorgersi di Platì quando non vengono presentate liste per eleggere il Sindaco ma quello di lavorare per far sì che ci sia aggregazione e partecipazione per tutto l’anno e per tutti gli anni. Cercare improbabili vie d’uscite spettacolari e roboanti non porta a niente ed, anzi, aggrava le varie situazioni locali. Sarebbe compito dei partiti fare tutto questo, cioè creare le condizioni di funzionamento della democrazia e della partecipazione, ma se ci si accorge dell’esistenza di Platì e della situazione in quel centro solo un mese fa allora siamo messi davvero male!

La conseguenza è che a quel punto ne scoppiano altre di Platì – come San Luca e Spilinga ora – e quando i buoi sono scappati dalla stalla c’è poco da fare se non tentare improvvide risalite e riparare come si può la staccionata. Ma sempre di toppa trattasi e quindi si ritorna al punto di partenza: come fare cioè a rendere stabile la presenza dei partiti e di altre aggregazioni in quelle zone e in altre della nostra regione.

Il problema – sia chiaro – non riguarda solo il Pd ma tutti, ed anzi bisogna dare merito ai democratici che almeno il problema se lo pongono mentre altri – cioè tutti gli altri – tacciono vergognosamente.

Le attenzioni sul Pd nascono dal fatto che il partito di Renzi è il più votato nella regione, governa sia a Roma che a Catanzaro e dunque ha maggiori responsabilità e anche una più radicata presenza storica in quelle zone. L’esito del voto di domenica ci ha nuovamente consegnato un partito in chiaroscuro, con zone buie – citiamo per tutte Vibo Valentia e Soverato – e zone più chiare (San Giovanni in Fiore), ma il punto di fondo resta quello del radicamento vero, della creazione di gruppi dirigenti veri e non inventati, sbarazzandosi di piccoli zar da paese che si ergono a dirigenti ma non esprimono nulla se non se’ stessi (al massimo!), interessati solo al loro tornaconto. Si torni, dunque, al duro lavoro di tessitura e di creazione di una forza politica, se non si vogliono altre San Luca o Spilinga e cadere poi stupiti in terra dal divano di casa.