di RICCARDO TRIPEPI -
Torna a parlare l’ex governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti. Lo fa dopo lungo tempo e dopo aver deciso di vivere in maniera defilata le ultime elezioni. Neanche in occasione dell’inaugurazione del Comitato per la ricostruzione del centrodestra, Scopelliti aveva voluto prendere la parola e spiegare un’iniziativa politica che comunque gode della sua regia.
A spingerlo ad esternare di nuovo è stata l’elezione di Vincenzo De Luca governatore della Campania, nonostante la condanna rimediata per abuso d’ufficio. Lo stesso tipo di condanna che portò Scopelliti a decidere per le dimissioni dalla presidenza della giunta prima di essere sospeso dalla legge Severino. Una ferita mai chiusa per Scopelliti che, a conti fatti, è stato l’unico leader politico a perdere tutto per una legge che probabilmente sarà cambiata. De Magistris, solo per citare uno dei casi più celebri, ha fatto ricorso al Tar contro la sospensione ed è ancora il sindaco di Napoli. E adesso ci si mette anche De Luca. «Il comportamento di De Luca lascia senza parole – ha detto Scopelliti in una lunga intervista rilasciata a Libero –io, in analoga situazione mi sono dimesso per permettere ai cittadini di scegliere un nuovo governatore. Lui ha fatto l’esatto contrario: si è candidato già sapendo di non potere governare la sua Regione».
Scopelliti ha poi puntato l’indice contro la super rapidità con cui il governo Renzi avviò l’iter della Severino nel suo caso, facendo pensare ad un uso politico della normativa, e si chiede se verrà adottato lo stesso parametro per De Luca. «Vorrei ricordare che il decreto che dichiarava la mia sospensione è stato disposto dopo soltanto 24 ore dalla pronuncia della sentenza e firmato da Renzi in appena 20 giorni. Mai vorrei che la particolare e imbarazzante situazione in cui si è cacciato il Partito democratico fosse oggi il pretesto per riesumare il dibattito sulla legge Severino, fino ad ora volutamente evitato».
Infine la stoccata al centrodestra dal quale non si è sentito adeguatamente difeso nel momento di maggiore difficoltà della sua storia politica. «In effetti un centrodestra, per certi versi inadeguato, non è stato in grado di elevare il livello del dibattito ponendo un argine a quegli effetti negativi che ricadono direttamente sui territori e sui cittadini».
Un dibattito sulla Severino “postumo” insomma non servirà a rimetterlo in sella. Anche se Scopelliti da dietro le quinte continua a studiare l’orizzonte per trovare il momento giusto per ripartire. Sempre dalla sua Reggio dove ha da poco inaugurato il suo nuovo quartier generale.