di RICCARDO TRIPEPI -
Dieci giorni per completare la giunta. Il governatore Oliverio ha tracciato il cronoprogramma che dovrebbe portarlo ad annunciare i nuovi assessori poco prima della fine del mese di giugno. Il Pd e il centrosinistra non crede all’eventualità che Forza Italia vada fino in fondo con la richiesta del referendum sulle modifiche allo Statuto. Troppo alto l’esborso di denari pubblici su una consultazione che appare assai lontana dagli interessi reali dei calabrese, considerando che in ballo ci sono l’aumento di una unità degli assessori (da sei a sette), l’eliminazione del limite del 50% a quelli esterni e la cancellazione della figura del consigliere supplente.
Anche da Roma si sposa questa tesi, tanto che il numero due del partito Lorenzo Guerini, come già annunciato, ha dato mandato al presidente del Consiglio regionale Tonino Scalzo di avviare le consultazioni tra i renziani per arrivare ad una rosa di nomi da scremare in ultimo. Scalzo ha così proceduto, anche se il suo lavoro sarà completato nei prossimi giorni.
Al momento, nella lista in possesso del presidente, manca l’indicazione della donna in quota Renzi. Tra i papabili solo uomini. Si tratta di Demetrio Naccari Carlizzi, Salvatore Perugini, Gianluca Callipo, Domenico Pappaterra, Domenico Bevacqua e Peppino Vallone. Una rosa molto ampia che dovrà essere parecchio sfrondata. Il derby è Reggio-Cosenza con Perugini e Naccari avanti su tutti. Dovesse essere Naccari a spuntarla, sarebbe Cosenza ad indicare una donna. L’onere spetterebbe, invece, a Reggio nel caso che fosse Perugini a diventare assessore.
In casa bersaniani i giochi sarebbero fatti con l’indicazione di Maria Francesca Corigliano, prima dei non eletti della Oliverio presidente e già assessore alla Cultura alla Provincia quando era guidata dall’attuale governatore. L’ultimo tassello dovrebbe andare al crotonese Francesco Sulla, già segretario questore di minoranza nella passata legislatura, passato con Oliverio nella rovente estate delle primarie del Pd che hanno preceduto le regionali.
Questo il quadro attuale. Ovviamente con il Pd tutto è sempre possibile. Anche perché la rosa in mano a Scalzo è troppo ampia e se i renziani non arrivano ad una rapida sintesi potrebbero passare ad Oliverio la scelta finale, così come il governatore auspica.
Stavolta, però, la vicenda è seguita passo dopo passo da Guerini che, non a caso, era venuto in Calabria qualche tempo fa per imporre una pax tra le correnti ed evitare che il caso Lanzetta potesse far esplodere il partito e minare l’avvio della gestione Oliverio a palazzo Alemanni.
Anche le posizioni di Delrio, che da ultimo ha proceduto a sbloccare diversi finanziamenti per la Reggio guidata da Falcomatà, sembrano essere più morbide rispetto al passato. La polemica sull’A3 con i senatore del Nuovo centrodestra può essere considerata un indizio in questa direzione, così come ha provveduto a sottolineare il segretario regionale Ernesto Magorno facendo l’eco al ministro alle Infrastrutture.
Subito dopo il turno di ballottaggio del prossimo 14 giugno il cerchio si stringerà definitivamente.