Questa è probabilmente la più fantasiosa. E non poteva che non riguardare i Beatles
All’interno della meravigliosa costellazione della storia del rock gravitano centinaia di leggende metropolitane.
Ma attenzione: non si tratta di semplici fake news, quelle tanto in voga sui social; rappresentano al meglio la volontà di artisti, biografi e narratori di aggiungere delle sfumature di colore alle storie per renderle ancora più sensazionali.
D’altronde, come scriveva Dorothy M. Johnson, compianta autrice di romanzi western, in “The Man who shot Liberty Valance”, “qui siamo nel west, e quando la realtà supera la leggenda, vince la leggenda”.
Ed ecco allora alcune storie totalmente false ma deliziosamente rock.
Inghilterra, 1967.
I poliziotti fanno irruzione durante un festino in casa di Keith Richards in cerca di droga: racconteranno di aver sorpreso Mick Jagger e Marianne Faithfull alle prese con un giochino erotico che passerà alla storia come il “Mars incident”.
Videro il cantante delle Pietre con la testa tra le gambe di Marianne che gustava una barretta dello snack Mars introdotta per l’occasione nella vagina di Marianne.
Ed Elvis Presley?
Elvis, oltre ad essere, per tantissimi, ancora vivo come Michael Jackson e Jim Morrison, avrebbe avuto dei contatti ravvicinati con gli alieni fin da bambino. Questa tesi è sostenuta nel libro Alien Rock: The Rock ‘n Roll Extraterrestrial Connection di Michael C. Luckman, che peraltro vi consiglio di acquistare se avete degli euro in più nel portafogli.
Durante il tour del 1969 i Led Zeppelin, dopo un concerto a Seattle, alloggiarono presso il caratteristico Edgewater Hotel, che sorge sulle rive dello stretto di Puget, dove all’epoca era possibile pescare direttamente dalle finestre.
Si racconta che una delle groupie avesse acconsentito ad accogliere nella vagina un enorme squalo pescato poco prima. L’episodio, passato alla storia come il “mudshark incident”, è realmente accaduto, ma ingigantito. A raccontarlo è Jimmy Page: non si trattava di uno squalo, bensì di un piccolo pesce rosso liberato nella vasca da bagno affinchè si confondesse con il colore naturale della groupie, rossa, e non solo di capelli.
Questa è probabilmente la più fantasiosa. E non poteva che non riguardare i Beatles.
Leggenda vuole che Paul McCartney sia morto nel 1966 in un incidente stradale e sostituito da un sosia.
Lo confermerebbero alcuni messaggi lasciati volutamente dai compagni.
La copertina di Abbey Road ad esempio; McCartney è l’unico ad essere scalzo e sembra essere sollevato da terra.
Ed ancora Sgt Peppers Lonely Heart Club Band che, per la sua ricchezza di particolari, è da decenni frutto di analisi e approfondimenti dai sostenitori della teoria.
Il modellino di Aston Martin sul grembo della bambola raffigurante l’attrice bambina Shirley Temple, sulla destra della copertina, sarebbe in realtà l’auto che Paul avrebbe guidato il giorno dell’ incidente. Inoltre, sul maglione della bambola, appare la scritta “welcome Rolling Stones” il che suggerirebbe la complicità degli Stones, molto amici dei Fab four, nel tenere all’oscuro la notizia.
Il televisore spento sulla destra suggerirebbe invece l’idea che la notizia della tragedia venne tenuta celata ai media.
E si potrebbe andare avanti per ore.
E il diretto interessato?
Ha più volte scherzato sulla leggenda: “Sono vivo e sto bene, e non mi interessa delle voci sulla mia morte. Ma se fossi morto, sarei stato l’ultimo a saperlo”.
Ironico questo sosia.
OPS!