Il 28 Aprile la Commissione ha annunciato le 100 città dell'UE che parteciperanno alla missione "100 città intelligenti e a impatto climatico zero entro il 2030", la cosiddetta "missione per le città". Sono state selezionate 100 città dei 27 Stati membri, e altre 12 di paesi associati o che potrebbero associarsi a Orizzonte Europa, il programma di ricerca e innovazione dell'UE per il periodo 2021-2027.
Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione, ha dichiarato: "Ormai la transizione verde è iniziata in tutta Europa, ma c'è sempre bisogno di pionieri che si prefiggono obiettivi ancora più ambiziosi. Queste città ci stanno indicando il cammino verso un futuro più sano e potranno contare su tutto il nostro appoggio. Mettiamoci subito al lavoro."
Ulteriori sottolineature dell’importanza del programma da parte di: Frans Timmermans, Vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo; Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un'Europa pronta per l'era digitale; Mariya Gabriel, Commissaria per l'Innovazione, la ricerca, la cultura, l'istruzione e i giovani; Adina Vălean, Commissaria per i Trasporti; Virginijus Sinkevičius, Commissario per l'Ambiente, gli oceani e la pesca.
La missione per le città riceverà 360 milioni di euro di finanziamenti da Orizzonte Europa per il periodo 2022-2023, destinati ad avviare i percorsi di innovazione verso la neutralità climatica entro il 2030.
L’UE ha finanziato città anche in Paesi non UE: ALBANIA, BOSNIA HERZEGOVINA, ISLANDA, ISRAELE, MONTENEGRO, NORVEGIA, TURCHIA, REGNO UNITO.
Le città italiane selezionate sono: Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma, Torino.
Come per i sistemi in sede riservata anche per le città intelligenti la partecipazione del nostro Paese è importante perché segnala che l’Italia sta lavorando con qualità verso città intelligenti e a impatto climatico zero. Purtroppo non c’è nessuna città del Sud.
Eppure tra le città selezionate potevano esserci le città calabresi che stanno sviluppando il programma green e safety school per avere spazi verdi e sicuri attorno alle scuole, ai nuovi edifici scolastici antisismici, e le città che stanno implementando il programma city logistics per portare a zero l’impatto climatico dei veicoli merci che riforniscono le città. Entrambi i programmi sono stati finanziati dalla Regione Calabria. Alcune città stanno lavorando sia su green e safety school sia su city logistics.
Tra le selezionate potevano esserci tante altre città del Mezzogiorno che hanno avviato interventi simili in una prospettiva di smart city.
Colpisce il silenzio della politica. Nessuno viene sfiorato dal dubbio che questi sono i fatti che creano ulteriore divario tra il centro-nord ed il sud. Questi sono i fatti che generano la questione meridionale oggi. Certo ci sono quelli di ieri creati dai Savoiardi, riveriti dagli Ascari di turno, ma questi fatti accadono oggi. I politici ed i tecnocrati di Bruselles dovrebbero finirla con le giaculatorie sulle aree in ritardo di sviluppo, con i programmi preconfezionati e scritti per le amministrazioni locali forti, con uffici tecnici forti. Per le aree in ritardo di sviluppo è necessario prestare differente attenzione. Non c'è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali. Dice Don Milani in Lettera a una professoressa.
La Regione Calabria ha avviato city logistics e green e safety school, ma avviando “prima” un programma di condivisione e di approfondimento insieme ai Comuni. E questo modo di procedere ha portato ad una notevole partecipazione di tanti Comuni.
La Regione Calabria dovrebbe dare subito una risposta rifinanziando i programmi city logistics e green e safety school, nell’ambito delle smart city. Dovrebbe rifare seminari di condivisione ed approfondimento con i Comuni. Il finanziamento si può predisporre in due giorni con i fondi FSC, dato che i programmi sono stati lanciati dalla Regione solo un paio di anni addietro, e la Regione ha conoscenze e competenze per istruire subito i bandi. Basta solo la decisione politica della Regione Calabria.
La Calabria e le altre Regioni del Sud hanno tecnici, cittadini, sindaci, assessori, consiglieri, associazioni ambientaliste, che possono guardare allo stesso livello degli occhi gli omologhi di Roma e di Bruselles.
La politica dovrebbe fare la sua parte.
* Università Reggio Calabria.