CALABRIA D'AUTORE. Il congedo è con Mimmo Gangemi

CALABRIA D'AUTORE. Il congedo è con Mimmo Gangemi

MG       dI LETIZIA CUZZOLA - Giunta all’incontro conclusivo, Calabria d’autore saluta il suo ormai affezionato pubblico con Mimmo Gangemi, una delle firme più note della letteratura contemporanea che si sta facendo strada.

Scrittore per una vocazione che è giunta improvvisamente e quando ormai sembrava che la sua vita percorresse altre strade, è balzato agli onori della critica letteraria nazionale con tre titoli di incredibile successo: “Il Patto del giudice” per Garzanti, “La signora di Ellis Island” e “Il giudice Meschino” per Einaudi. Quest’ultimo titolo è diventato un film per la tv e approderà presto sugli schermi Rai. A differenza di quanto si possa credere, non ha sofferto di questo amore per la scrittura giunto, come lui stesso afferma, quando probabilmente l’animo era più predisposto e maturo per trasformare i pensieri in inchiostro.

Gangemi si definisce un narratore per il suo approccio alla scrittura che ricorda la tradizione del racconto orale, l’attenzione e la coloritura del dettaglio che cambia la forma del testo e lo avvicina alla fantasia popolare. Nei libri di Mimmo Gangemi la tecnica, dettata da un rigore scientifico legato alla sua formazione, incontra la memoria visiva e diventa una sequenza di immagini che rendono lo stile unico ed empatico. Il mestiere di ingegnere ha certamente favorito la sensibilità con cui lo scrittore percepisce l’ambiente e riesce poi a trasporlo sul foglio.

Calabria d’autore ha avuto il merito, e siamo certi lo avrà anche nelle sue prossime edizioni, di aver in qualche modo riaperto il dialogo su grandi questioni, forse con quella stessa leggerezza con cui un pittore si approccia alla tela nel tentativo di ricreare delle sfumature o punti di luce. La Calabria che ha sofferto e soffre della legge dei grandi numeri che la vorrebbero protagonista indiscussa della cronaca nera, ha mostrato, attraverso la testimonianza diretta dei suoi figli più tenaci e talentuosi, di essere ben diversa dagli stereotipi che la identificano all’occhio dei media. Dicerie che diventano autorità.

Calabria d’autore è stata un luogo di ristoro per una terra affamata di cultura, tanto affamata da non sentire più i morsi dell’assenza dell’offerta. L’augurio è che questa prima esperienza riesca, col tempo, a diventare davvero un punto di riferimento per tutta quella Calabria che non si arrende, che vuole condividere il sogno di un territorio libero, prima di tutto, dai suoi stessi pregiudizi.