40 ANNI FA. Quando Freddie Mercury cantava, e il mio cuore era un mazzolino di fiori

40 ANNI FA. Quando Freddie Mercury cantava, e il mio cuore era un mazzolino di fiori

freddie

Il mio cane si chiama Mercury, e Freddie la mia gatta. Mi sono appena laureata e ho la testa piena di progetti, lavoro da meno di un mese e mi sono innamorata del mio giovane collega musicista e vegetariano. È il 1991, anno palindromo, forse per questo cammina tutto a meraviglia. I numeri palindromi però, son birichini, perché vanno e vengono, fanno andata e ritorno uguali a sé stessi, senza dispersioni.  Uno nove nove uno. Va e viene.

Sono le 12.00 quando sento la notizia alla radio, il frontman dei Queen, Freddie Mercury, si è spento stamattina nella sua casa di Londra. Sobbalzo sulla sedia, mi cade una patata a terra, poiché ero intenta a preparare il minestrone per pranzo, nel cucinino dei miei 45 metri quadri in affitto, in un giorno piovoso, in una cittadina tranquilla del nord est italiano. No! Enne O! come è possibile che sia morto Freddie Mercury, ma non era immortale? Gli esseri umani come lui non sono immortali? Si saranno sbagliati, avrò sentito male, forse ha detto corto, porto, torto, storto, e io ho sentito morto.

Oggi, 24 novembre 1991, è morto Freddie Mercury, uno degli artisti più eclettici e geniali dei nostri tempi, all’età di 45 anni, per complicazioni da una polmonite, no, non è corto, né porto, né storto, è proprio morto.

Poveri noi, povera la musica, povero il nostro mondo che uccide sempre le cose più belle, e tiene in vita le serpi maligne. Povere le mie patate che si sono annerite perché non le ho più cucinate, povero Farrokh Bulsara, che di nomi ne aveva due, ma di vita una sola, piccola piccola per giunta. Però, l’ha vissuta appieno, come si dovrebbe vivere, si è innamorato della vita e si è concesso totalmente ad essa, senza falsità, pregiudizi, paure. Questo sono, sono Freddie e sono Farrokh, sono zanzibarino e sono britannico, sono del Sud, e sono del Nord, sono maschio, e sono donna, sono un musicista, e sono un camaleonte.

Sono morto, e sono vivo.

Ciao Mercury della mia vita, saresti lieto di sapere che dopo 28 anni la tua musica e il tuo stile sono ancora avanguardia.