L’Associazione culturale Serart ha organizzato l’evento in collaborazione con Elmar Elisabetta Marcianò curatrice del catalogo e dell’allestimento. Claudio Rolfi viene da Genova, ma un amore intenso lo ha legato alla nostra città e ha saputo generare in lui, alcuni di quei paesaggi per cui è così famoso. Paesaggi sospesi tra eterne albe e tramonti, fermi là a un passo dall’essere definitivamente: del dolore delle ferite che l’uomo infligge sull’ambiente, delle città colme di commozione con i monumenti in un controluce incerti nelle linee.
Paesaggi dolenti, colano gocce di luce a rigare, in una specie di pianto, le atmosfere gialle o verdi. E l’ambiente antropico si pone come soggetto ideale alle interpretazioni di Claudio Rolfi che non giudica, ma ritrae la sua realtà sospesa nella luce. Magici, così sono stati anche definiti i suoi dipinti, per questa aria rarefatta, che ne altera un poco le linee e le lascia fluttuare. Forme che fanno parte di un percorso di ricerca lungo una vita intera, a partire dallo studio di forme alla Tozzi, Morandi, Carrà con tutte le bottiglie e nature morte della pittura italiana.
E con loro Rolfi si muove spostando la sua attenzione al paesaggio esplorando tutti gli elementi materici di cui è composto, con una particolare propensione all’aria come elemento non solo di respiro compositivo ma come elemento del paesaggio evidenziandolo nel rapporto tra il vento e il tessuto nelle grandi vele dei suoi inizi gonfie e colme sulla superficie dell’acqua, nei grandi ombrelloni bianchi sulle spiagge di fine stagione e oggi, nelle mongolfiere che esplorano terra e cielo imponenti e candide, equilibrandosi negli spazi e concedendo una dimensione quasi metafisica al dipinto. Proprio uno di questi dipinti è stato scelto per rappresentare l’immagine del Palazzo della Cultura: la statua di Atena con le spalle al mare e una mongolfiera sospesa nel suo volo sul nostro mare.