LE RECENSIONI di MARIA FRANCO. Alchimie di Laganà e Trujillo

LE RECENSIONI di MARIA FRANCO. Alchimie di Laganà e Trujillo
alchimie   Alchimie, dice il sottotitolo, è un “racconto tra poesia e fotografia”.

Giuseppe Laganà ed Erasto Trujillo vi si raccontano attraverso parole e immagini, scegliendo come angolo di visuale per parlare di sé e del mondo il senso di stupore che la vita dà ogni volta che viene non solo vissuta, ma pensata, contemplata, ascoltata: vista e parlata con sguardo e parole che trovano le loro radici più vere nel silenzio.

Il raccordo parole-immagini – parole che chiaramente attengono alla civiltà europea, più precisamente a quella italiana con forti caratterizzazioni calabre e immagini che mostrano volti e situazioni di terre molto lontane da noi – funziona perfettamente.

Ad ogni latitudine, infatti, ciò che caratterizza le persone è la comunanza dei sentimenti di gioia, di speranza, di tristezza, di dolore e per ciascuno c’è la stessa fatica, talvolta esaltante, talaltra tormentata, più spesso quasi sottotraccia, di trovare il senso del suo esistere, la necessità di indagare il mistero più aggrovigliato con cui deve fare i conti: se stesso.

Una ricerca che ha molto a che vedere con la poesia. La poesia, infatti, per Giuseppe Laganà, è prendere appunti su emozioni, sentimenti, pensieri su cui confrontarsi con gli altri in uno scambio arricchente. Perché la vita per poter crescere e fruttificare, come un albero fecondo, ha bisogno secondo una bella espressione ripresa da Bonhoeffer, di potenze benigne. Che sono, certo, le persone più care, i familiari, gli amici, ma anche tutti quelli che, almeno per alcune fasi della vita, possono diventare compagni di viaggio, co-cercatori di ogni frammento di bellezza e verità che diano pienezza al nostro cammino. Così, quando la nostra vita finirà, potremo lasciare il mondo con l’umile consapevolezza che abbiamo fatto tutto quanto potevamo per mettere a frutto i nostri talenti più importanti: l’intelligenza, la sensibilità, la capacità di muoverci costantemente nell’alternanza di luce e di buio, di rialzarci dopo ogni caduta.

Non è un caso che, ad aprire il libro siano alcuni versi sulla luce, peraltro accompagnati da una delle poche immagini calabresi del libro, una splendida foto del Castello di Sant’Aniceto.

Giuseppe Laganà sa bene che, nel tempo storico, nel tempo che c’è dato per vivere su questa terra, la luce non sarà mai definitivamente vincitrice, che il buio la ricoprirà continuamente e, nello stesso tempo, sa che è compito dell’uomo stare in piedi nella notte, non dimenticare mai che la luce c’è anche quando non si vede, che il sole non va via perché le nuvole l’hanno coperto e si è scatenata una tempesta di acqua, tuoni e fulmini. Sapere tutto questo, saperlo non solo di testa, ma esistenzialmente, è il raccolto della maturità e questa sapienza, maturata con pazienza è l’agenda da poter lasciare ai figli.

Molto importante è la conquista del tempo, il sapersi uomo di una certa fase storica, inserito in una catena esistenziale non per sua scelta, eppure, ora, capace di dare il proprio contributo personale, speciale, a tutta la catena che comprende un passato, di cui molto ci sfugge e un futuro di cui nulla sappiamo.

Una conquista, quella del tempo, che passa attraverso il riconoscimento, sempre più forte, di quello che è il proprio spazio mentale, l’orizzonte ideale in cui si ricompongono disincanto e speranza, dove si è albero che mette foglie in primavera, fa frutti in estate, perde foglie in autunno e aspetta in inverno di rimetterle ancora: ovvero la terra natale, dove si trovano le proprie radici.

La lotta è quella del tenere in equilibrio tutti i fili della vita, la gioia e il dolore, il vuoto e il pieno, la solitudine e la compagnia, il senso e il non senso delle cose, accettare la complessità che in noi stessi prende aspetti molteplici, luce e ombra, bene e male, odio e amore, passioni e indifferenza, convivere col nostro essere umani, impasto, spesso, di angelico e di diabolico e fare i conti con i passi avanti e quelli indietro che la storia continuamente fa.

Esseri, come siamo, condizionati dal nostro stesso corpo, dalle esperienze familiari, dall’educazione, dagli eventi, troviamo la libertà più profonda nel consentire alla vita, nell’essere suoi servitori provando a far sempre prevalere le ragioni della vita su quelli della morte.

Alchimie è un libro autoprodotto.

A Pellaro (RC) è in vendita presso Opera D'ARTE-Reggio Calabria, laboratorio di cornici, galleria d'arte, Via Nazionale 124