"Caro Sottosegretario - si legge nella lettera di risposta di Oliverio a Gentile - la Giunta Regionale ha deliberato di dare mandato all'Avvocatura regionale di verificare la possibilita' di intraprendere azioni risarcitorie nei confronti non solo di "Infrastrutture Lombarde" ma anche di altri eventuali soggetti dei danni causati dai gravi errori fatti nel corso degli adempimenti della progettazione dei tre nuovi ospedali calabresi.
Il ritardo, ormai decennale, nella realizzazione dei nuovi presidi ospedalieri costituisce esso stesso un pesante costo a danno prima di tutto dei cittadini calabresi.
Oggi stiamo correndo ai ripari e affinche' i tempi di realizzazione siano certi e celeri si sta ponendo rimedio ad assurdi ed impensabili errori risalenti alle attivita' di precedenti amministrazioni regionali.
Sono stati errori inammissibili divenuti addirittura elementi ostativi alla realizzazione degli ospedali. Si tratta di evidenti errori procedurali e di progettazione, a partire dalla scelta di siti non idonei per la presenza di elevato rischio idrogeologico o di altri fattori ostruttivi.
La conseguenza e' stata quella di aver generato gravi ritardi ma anche costi aggiuntivi, in qualche caso, per la messa in sicurezza e la sistemazione idrogeologica dei siti".
"Il rischio della perdita dei finanziamenti sarebbe stata incombente se ci fossimo resi complici e se avessimo agito in continuita' alle procedure che abbiamo ereditato dalle precedenti amministrazioni.
Al fine di accelerare l'iter realizzativo ci e' sembrato doveroso attivare l'Avvocatura regionale a tutela dell'interesse della pubblica amministrazione e per prevenire il rischio che la Regione fosse esposta ad ulteriori esborsi. In questa vicenda, gli unici soggetti lesi sono i cittadini calabresi e la Regione.
"E' inammissibile -conclude il Presidente della Giunta regionale- che possano per lunghi anni essere stati bloccati ingenti investimenti per la realizzazione di grandi opere nell'assoluto silenzio generale. Non sarebbe stato etico da parte nostra far finta di nulla e non assumere alcuna responsabilita'.
Mai come in questo caso siamo in presenza di un danno certo. L'esercizio del principio della responsabilita' soggettiva impone che a pagare sia chi ha effettivamente sbagliato".