REGGIO. Castorina e Serranò: "questione sanità non può essere sottaciuta"

REGGIO. Castorina e Serranò: "questione sanità non può essere sottaciuta"
serranoPaola
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"La campagna elettorale per le elezioni politiche è entrata nel vivo ed è veramente strano che ancora oggi non ci sia una discussione seria e definita su come possa essere gestito il problema della Sanità tanto in Calabria quanto nel Sud Italia.

Sembra quasi come se il problema fosse stato risolto o forse perché  troppo complesso  sia meglio tacere.

Eppure la salute è il primo, fondamentale diritto dell’ individuo e della collettività  come stabilisce  l’ art 32 della Costituzione Italiana che aggiunge il dovere di  garantire cure mediche gratuite agli indigenti.                                                                                                                                                                      L’ ISTAT con i dati che ci fornisce  ci evidenzia come dieci milioni di italiani non possono curarsi come dovrebbero perché non possono permetterselo! Il Sistema sanitario pubblico nato nel 1978 con questi obiettivi non garantisce più equità sanitaria. Vi è un Nord che è in grado di mantenere una offerta apprezzabile di risposte anche per il  buon uso che fa delle risorse provenienti dalle regioni meridionali dei  rimborsi  per le prestazioni erogate ai loro cittadini emigrati per ragioni sanitarie ed un Sud  fortemente impacciato ed  incapace di percepire e rispondere ai bisogni di salute della popolazione residente.

Nascondere questo dato vorrebbe dire mentire sapendo di farlo.

 I Piani di rientro dal debito sono durati troppo a lungo ed hanno indebolito l’offerta sanitaria. Il   blocco del turn over con la   conseguente carenza di risorse professionali non ha consentito il buon funzionamento dei   servizi essenziali negli ospedali e sul territorio. Per superare questa difficoltà si è consentito la partecipazione dei privati nella gestione pubblica   della sanità. 

Accolti inizialmente come una risorsa   per l’opera di affiancamento e di sostegno finanziario e qualitativo all’ offerta sanitaria pubblica, nel tempo hanno mostrato il vero loro obiettivo, il profitto.

 Dei 100 miliardi di costo della sanità in Italia, 25 miliardi  sono sottratti dal privato non sempre in grado di offrire risposte altamente qualitative. 

Il privato è riuscito  in alcune aree del Meridione a  sottomettere il sistema pubblico ai propri interessi di guadagno.

 I cittadini   chiedono il ripristino della sanità pubblica come diretta erogatrice   di prestazioni sanitarie.

 I privati posso concorrere alla gestione solo se in grado di offrire servizi altamente specialistici pur nel rispetto di regole dettate dal pubblico a cui spetta l’unicità del governo dell’  intero sistema.

 I cittadini non chiedono risparmi alla Sanità pubblica in quanto ne sono i finanziatori ma più appropriatezza.                              

Il contenimento della spesa è possibile identificando delle priorità su cui investire. Innanzitutto la Medicina preventiva.

La recente presentazione del primo rapporto del Registro dei tumori della città metropolitana obbliga l’ istituzione locale come  la politica a programmare una attività di diagnostica clinica e strumentale sulle fascia di popolazione  a maggior rischio di cancro.

Da questo punto di vista la città Metropolitana ha iniziato ad affrontare la questione che però va seguita tanto a livello regionale quanto a livello nazionale.

 Impegnare risorse sulla prevenzione vuol dire attendere significativi risparmi per la cura di malattie non precocemente evidenziate e quindi risparmio di vite umane. Altra problematica connessa è l’inserimento lavorativo di nuovi medici nel Sistema sanitario. Si stima manchino circa 30 mila medici a causa di un ordinamento universitario che ha lasciato fuori dalle scuole di Medicina troppi giovani per il non superamento del test d’ ingresso. La proposta di modificare questa modalità di selezione applicando lo sbarramento dopo il primo anno, auspicata da tanti,  non sarà indolore perché troppe scuole private sono nate in tutta Italia con lo scopo di preparare gli studenti a superare i test d’ammissione con evidenti  interessi lucrativi. E’ necessario che la politica si riappropri del suo ruolo di portavoce delle istanze dei cittadini che sono prioritariamente istanze sociali e sanitarie.

Occorre un serio riordino dei settori consapevoli che  la politica debba  coniugare la legalità e la giustizia sociale per promuovere sviluppo e superare le diseguaglianze.

La riforma del titolo V ha creato un sistema sanitario diversificato da regione a regione con il risultato di avere affossato definitivamente le regioni del Sud Italia.

Il referendum costituzionale bocciato dagli elettori aveva al suo interno uno spiraglio di diversificazione mantenendo a livello centrale la gestione del sistema sanitario e superando i conflitti che a partire dalla Calabria creando un disagio progressivo per utenti ed operatori del settore.

Le elezioni politiche devono tracciare una linea chiara rispetto al futuro del Sistema Sanitario che ad oggi è fallimentare e lacunoso.

Serve procedere con soluzioni praticabili e sostenibili e soprattutto concordate con chi vive nel quotidiano il dramma del  Sistema Sanitario in Italia.

La logica per la quale la sanità sia vittima consapevole di appetiti elettorali crea non solo un danno agli utenti ma anche una sfiducia nella politica in generale ed une perdita progressiva di consenso.

Chiediamo con forza che il tema sanitario sia al centro dell’agenda politica in queste elezioni per il rinnovo del parlamento.

Chiediamo che il Partito Democratico metta al centro questa questione per dimostrare con i fatti che siamo concreti e consentire ai cittadini di poter scegliere la proposta politica di un Partito Democratico che finalmente è presente e ritorna nei luoghi del disagio sociale con soluzioni di discontinuità.

 

Antonino Castorina

Capogruppo Pd al Comune di Reggio Calabria  - Consigliere Metropolitano delegato al Bilancio ed alle Politiche Comunitarie

Paola Serranò

Presidente Commissione città Metropolitana Comune di Reggio Calabria – Consigliere Comunale Pd  a Reggio Calabria