Gentile, Aiello, Bilardi (Ncd) interrogano il ministro sulle facoltà di medicina

Gentile, Aiello, Bilardi (Ncd) interrogano il ministro sulle facoltà di medicina

(rep)                     

Interrogazione urgente al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al Ministo della pubblica istruzione Giannini da parte dei Senatori GENTILE, AIELLO, BILARDI

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Sen. Stefania Giannini pochi giorni prima delle Elezioni per il Parlamento Europeo -dove era candidata come capolista nella Circoscrizione Centro- ha rilasciato importanti dichiarazioni on line attraverso il sito Facebook del suo Partito sul tema dell’ammissione al Corso di Laurea in Medicina.

In particolare, ha affermato "Intendo rivisitare il sistema di selezione, prendendo a modello il sistema francese, accesso al primo anno libero e selezione alla fine di esso su base meritocratica. Dunque modello francese o un suo adattamento al contesto italiano”.

Senza andare troppo a ritroso, si ricorda che per l’anno accademico 2012/2013 gli iscritti ai test selettivi per l’accesso a Medicina sono stati 97.284 su 10.173 posti a disposizione. Nel 2013/2014 ci sono stati 84.165 candidati su 10.771 posti disponibili. Nel 2014/2015 ci sono stati 64.187 candidati su 10.551 posti.

Facendo riferimento all’ultimo triennio, pertanto, sono stati circa 215 mila gli aspiranti studenti di medicina non ammessi. Appare plausibile che gran parte di questi -applicando il “modello francese” che consente liberamente agli aspiranti medici di iscriversi senza alcun filtro al primo anno- si iscrivano nell’autunno del 2015 al primo anno di medicina.

Secondo le dichiarazioni del Ministro Giannini, pertanto, il primo anno di Medicina delle Università italiane moltiplicheranno almeno per 30 i propri iscritti, contando ovviamente , anche tutti gli aspiranti dell’anno accademico 2015/2016.   Appare a dire il vero probabile che -alla luce della disoccupazione giovanile esistente e del fatto che obiettivamente la professione medica è certamente molto ambita- gran parte degli studenti che non hanno una precisa vocazione universitaria provino prossimamente la sorte e si iscrivano a Medicina. Alla fine del primo anno, dopo una eventuale esclusione, potranno poi, infatti, nella peggiore delle ipotesi, far valere gli esami a biologia, chimica o altra analoga facoltà. In definitiva, sembra verosimile che il prossimo anno -a seguito delle decisioni annunciate dal Ministro Giannini- un milione e più di studenti di medicina affollino le aule Universitarie, rispetto agli attuali circa 10 mila, numero attualmente sostenibile dal sistema universitario.

A meno che non sia stato un mero annuncio pre-elettorale, non per questo meno preoccupante, che si risolverà in un nulla di fatto, non è al momento chiaro come il Ministro Giannini pensi di effettuare nel giro di un paio di mesi i concorsi per coprire le migliaia di ulteriori cattedre necessarie, né dove il Ministro conti di trovare le risorse finanziarie. Sono parimenti ignote le modalità di selezione che il Ministro Giannini intende adottare per selezionare gli studenti alla fine del primo anno. Non è dato di sapere, poi, se le selezioni saranno gestite dalle singole Università -con il corredo delle criticità che sono state a suo tempo corrette con il concorso unico nazionale-, oppure se se saranno utilizzati gli stadi, il Circo Massimo od analoghi necessari contenitori per effettuare le selezioni con i test preparati -come adesso- in forma centralizzata.

Non è al momento neanche noto se il Ministro dell’Istruzione abbia già concordato con il Ministro degli Interni le misure di ordine pubblico che si renderanno necessarie per contenere le centinaia di migliaia di studenti esclusi che stringeranno d’assedio il competente Ministero e la sede della Presidenza del Consiglio -dopo aver trascorso un anno inutilmente presso le Facoltà` Medicina- per chiedere l’ovvia sanatoria con conseguente ammissione di tutti al secondo anno.

Il ministro Giannini non ha ancora chiarito questi minuscoli dettagli e ha dichiarato nella stessa sessione del 20 maggio u.s. via Facebook sul sito internet del suo Partito che “entro la fine di luglio formulerà la proposta e le nuove regole”.

Inoltre, sullo stesso tema, il Ministro Giannini ha recentemente adottato una ulteriore iniziativa firmando in data 14 febbraio 2014 un Decreto Istitutivo di una nuova Università non statale , HUMANITAS, di cui si è avuta notizia con la sua recente pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n.141.

Tale Università prevede una Facoltà di Medicina i cui studenti devono essere prioritariamente provenienti da Paesi extracomunitari ai sensi dell’art. 6 co.1 lett.a) del DM 50/2010. L’Agenzia Nazionale per la Valutazione dell’Università e della Ricerca (ANVUR) -propedeuticamente alla decisione del Ministro Giannini- aveva opportunamente inviato al Ministro una Relazione nella quale si era soffermata sulla “previsione sul fabbisogno di offerta formativa nei settori oggetto della proposta” fatta dall’Humanitas per supportare la propria istanza (si vedano il par. 3.1 pag. 6 e il par. 4 pagg. 8-11 della Relazione Anvur sull’Humanitas presente sul sito internet dell’Anvur http://www.anvur.org/attachments/article/311/Rapporto%20humanitas_finale_pubblicato.pdf).

In particolare, l’Anvur ha segnalato al Ministro Giannini che il fabbisogno formativo -cui intendeva rispondere la nuova Università con i suoi studenti extracomunitari- faceva riferimento al Piano sanitario nazionale italiano 2011-2013, secondo il quale “entro il 2018 in Italia mancheranno 22.000 medici”.

Il Ministro Giannini ha così inteso affrontare la questione della prossima carenza in Italia di operatori della sanità, non tanto aumentando il numero dei posti a disposizione degli studenti italiani, ma approvando una nuova Università di Scienze Mediche riservata prioritariamente a studenti extracomunitari perché questi studenti extracomunitari, una volta laureati, concorrano a colmare le carenze di medici in Italia.

 

Tale decisione del Ministro sarà incomprensibile da parte delle centinaia di migliaia di giovani italiani che non si spiegheranno perché nel proprio Paese debbano avere una corsia preferenziale gli studenti extracomunitari.

La decisione del Ministro Giannini sarà incomprensibile anche per le Organizzazioni Internazionali (OMS, ONU, ecc.) e per gli stessi Paesi extracomunitari che già soffrono di gravissime carenze di medici.   In Benin ci sono solo 6 medici ogni 100 mila persone, in Tanzania 2, in Sierra Leone 3, in Rwanda 5 (dati del Bollettino vol. 87. n. 3 della World Health Organization). Si pensi che in Italia secondo i dati ISTAT sono 363. I Paesi dell’Africa sub-sahariana si sarebbero aspettati che il DM 50/2010 incoraggiasse l’Istituzione di nuove Università per preparare giovani medici da reimpiegare nei loro territori. Il Ministro Giannini, invece, sembra volerlo utilizzare per reclutare in Africa giovani studenti per colmare le prossime carenze di medici della Regione Lombardia (si vedano in proposito le pagg. 10-11 del par.4.2 della Relazione Anvur sulla nuova Università).

Considerato il modus operandi del Ministro Giannini si chiede, pertanto, di sapere

- se non si ritenga necessario e urgente affrontare la criticità presenti nel Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

- quali provvedimenti si intendano adottare per governare il sistema della selezioni e della formazione degli operatori sanitari utili al Paese nei prossimi anni

- quali provvedimenti si intendono adottare per attuare correttamente il dettato della Legge di Programmazione (Dm/2010) che intendeva opportunamente fornire un concreto sostegno, grazie all’eccellenza scientifica italiana, alla formazione di operatori sanitari del sud del mondo.

Gentile, Aiello Bilardi